shigeru ban libro

Upload: milena-ciamarra

Post on 18-Oct-2015

394 views

Category:

Documents


21 download

TRANSCRIPT

  • shig

    eru

    ban

    EDIL

    ST AM

    P A

    edit

    rice

    del

    lA N

    CE

    I QUADERNI DE LINDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI

    Shigeru Ban (Tokio, 1957) studia alla Southern California Institu-te of Architecture ed alla Cooper Union School of Architecture. ATokio, lavora per lo studio dellarchitetto Arata Isozaki (1982-1983) e fonda, nel 1985, Shigeru Ban Architects. Riceve impor-tanti riconoscimenti, tra i quali, nel 1997, il Premio JIA (Japan In-stitute of Architects) come miglior giovane architetto giapponese,il World Architecture Awards nel 2001, Europe Category, il MI-PIM Awards nel 2007 per il progetto Kirinda in Sri Lanka. Con larealizzazione del padiglione giapponese allExpo 2000 di Han-nover si afferma sulla scena internazionale, come architetto in-novatore e sperimentatore. Seguono progetti con strutture in tubidi cartone, affiancati da altri caratterizzati da una rigorosa ri-cerca tipologica. Ne sono testimonianze le residenze, numeratea seconda del tipo di sperimentazione: Paper Houses, FornitureHouses; importanti anche la Naked House e la Wall-less House.Nel 2003 vince il concorso per il nuovo Centro Pompidou di Metz:per questo motivo fonda un ufficio a Parigi, costruito in strutturatemporanea di tubi di cartone su una terrazza del Centre Pompi-dou. Nel 2006 prende parte alla giuria del Pritzker ArchitecturePrize. Insegna alla Keio University di Tokio dal 2001 ed statoVisiting Professor alla Columbia University nel 2000.

    Lorena Alessio (Torino, 1965), architetto e svolge attivit didat-tica presso il Politecnico di Torino, dove si laureata. Ha tenutolezioni sulla progettazione e la sostenibilit ambientale presso uni-versit estere, in Norvegia e Giappone. stata Visiting Professora Busan, in Corea del Sud. Dopo la laurea, studia al Pratt Institu-te di New York, dove consegue un Master ed alla Nihon Univer-sity di Tokio, per un Dottorato. Ha aperto nel 1999 lalessiostudiooccupandosi con Rosali Alessio di architettura, grafica e design.In gemellaggio alla Casa dellArchitettura di Roma, ha fondato nel2006 lAssociazione Casa delle Arti e dellArchitettura di Settimo(Torino), nata per la promozione della qualit architettonica at-traverso lorganizzazione di conferenze, seminari, mostre eworkshop. In particolare si sta dedicando al progetto Torino 2008Tokio 2011, organizzando quattro anni di scambi culturali tra Ita-lia e Giappone. Si occupata del coordinamento di progetti qua-li Citylife, Milano (riqualificazione della Ex-Fiera Milano) con lostudio ArchA S.p.A. e del concorso per lampliamento di Monte-carlo, con Bovis Lend Lease.

    La collana si colloca allinterno delle iniziative promosseda lindustria delle costruzioni, rivista tecnicadellANCE, per offrire a un pubblico pi vasto di lettorilopportunit di approfondire le questioni centrali deldibattito architettonico contemporaneo.I volumi della collana sono dedicati alla produzionearchitettonica degli ultimi anni, indagata attraversomonografie volte a evidenziare sia i percorsi dellaricerca, sia le tematiche progettuali di maggior rilievo.Carattere peculiare delle monografie quello diaffiancare alla vasta e dettagliata documentazionegrafica e fotografica, indispensabile per comprenderelarchitettura, un commento critico volto a far luce tantosui processi generativi della forma, quanto sullacomplessit delle questioni inerenti il rapporto traprogetto architettonico, uomo e ambiente.In particolare, gran parte dei materiali illustrativi dellemonografie, comprendenti i disegni di progetto, glischizzi di studio, i dettagli costruttivi, sono tratti dalpatrimonio documentario fornito dai progettisti allaredazione de lindustria delle costruzioni.

    22,00

    lore

    na a

    less

    io

    lorena alessio

    EDIL STAMPA

    shigeru ban

  • I QUADERNI DELLINDUSTRIA DELLE COSTRUZIONIcollana diretta da Giuseppe Nannerini

  • COMITATO SCIENTIFICO

    Luca GalofaroAnna GiorgiDomizia MandolesiGiuseppe NanneriniLuigi Prestinenza PuglisiAntonino Saggio

    Edilstampa srlVia Guattani, 2400161 Romatel 0684567403fax 0644232981www.edilstampa.ance.it

    lorena alessio

    shigeru ban

  • - 5 -- 4 -

    Sommario

    QUADRO INTRODUTTIVO

    Il contesto storico ed economico ......................................................... 7Innovare con semplicit...................................................................... 8Composizione e materiali ................................................................... 10Case Study Houses - Residenze ......................................................... 14Limite pubblico-privato ...................................................................... 21 Limpegno sociale ................................................................................ 22Il sistema ambiente ............................................................................ 26 Elementi di riflessione........................................................................ 29

    PROGETTI E OPERE 1999-2007

    Interpretazione dellabitareCasa unifamiliare a Kawagoe............................................................ 34Casa unifamiliare a Izu, Shizuoka .................................................... 40Torre per appartamenti a Brisbane................................................... 46Complesso residenziale a Daegu........................................................ 50Villa in Shelter Island, New York ...................................................... 54Ricostruzione di un villaggio a Kirinda............................................. 56Casa Arredo 05 a Long Island, New York ......................................... 60Casa unifamiliare a Iwaki, Fukushima ............................................ 64Edificio residenziale a Iwaki, Fukushima ........................................ 70

    Sperimentazione sui materialiPadiglione giapponese per lExpo 2000 di Hannover ....................... 76Copertura a Pouilly-En-Auxois.......................................................... 82Struttura temporanea mobile ............................................................ 86PTS - Ufficio temporaneo a Parigi ..................................................... 88Struttura temporanea ........................................................................ 94Padiglione per la Biennale di Singapore........................................... 96

    Desidero ringraziare:Shigeru Ban, per la disponibilit Grant Suzuki e Mayu Inoue, per la costanza Luigi Prestinenza Puglisi per lentusiasmo Giuseppe Nannerini per la pazienza e la determinazione

    Il libro dedicato a:Tomio Watanabe, Mineo Wakairo, Luigi, Domenica, Giorgio

  • IL CONTESTO STORICO ED ECONOMICO

    Alla fine degli anni Cinquanta il Giappone vive un risveglio culturalemolto intenso caratterizzato da un interessante produzione artistica,con Tokyo sede nel 1960 della Conferenza Mondiale di Architettura eDisegno Industriale, che a sua volta fomenta la nascita di gruppi di gio-vani artisti e architetti. In quegli anni nasce il gruppo dei Metabolisti,con Kisho Kurokawa, Noboru Kawazoe e Kiyonori Kikutake, MasatoOtaka, che con un manifesto Metabolism 1960 the proposal for thenew Urbanism, propone una nuova visione di citt. Il gruppo contestale citt con strutture fisse e la citt prefigurata dal movimento moder-no, concepisce la citt caratterizzata dalla mobilit a diverse scale eprofetizza la mobilit di elementi tecnologici, case, quartieri interi. De-termina delle distinzioni tra quelli che possono essere dei supporti fis-si e le parti variabili delle strutture architettoniche e urbane.Kisho Kurokawa afferma che lapproccio analitico del funzionalismo sisforza di eliminare dallarchitettura e dalle citt le qualit umane che sivengono a creare negli spazi intermedi e nellimprecisione; senza talispazi luomo perde delle possibilit di espressione. Progettando unit re-sidenziali prefabbricate, Kurokawa propone la capsula abitativa conce-pendola come un accessorio delluomo, ma nello stesso tempo un ele-mento base di unarchitettura che dialoga con parti di citt, come strut-tura basilare di un grande meccanismo metropolitano. Nascono infattinello stesso periodo proposte di citt con megastrutture e le citt linea-ri, quali le proposte urbanistiche di Kenzo Tange per la baia di Tokyo Aplan for Tokyo 1960 - Towards a structural reorganization, il progetto diKiyonori Kikutake Marine City e Tower City, il progetto di Arata Iso-zaki City in the Air, le ipotesi di Fumihiko Maki in Golgi Structures.La citt di Tokyo ospita le Olimpiadi nel 1964 con gli impianti olimpicirealizzati da Kenzo Tange. Segue lEsposizione Internazionale di Osa-ka conosciuta come Expo 70 dal titolo Progresso ed Armonia conprogetti ancora di Kenzo Tange e di Kisho Kurokawa. Sono di questoperiodo le realizzazioni delle grandi infrastrutture e lo sviluppo urba-nistico delle citt di Tokyo ed Osaka. Si realizzano i sistemi metropoli-tani ed in particolare i treni ad alta velocit.

    - 7 -

    I museiMuseo temporaneo Guggenheim a Tokyo ......................................... 98Museo della Carta a Mishima, Shizuoka.......................................... 104Struttura temporanea per esposizioni .............................................. 110Museo temporaneo a Seoul ................................................................ 114Il Centre Pompidou di Metz ............................................................... 120

    Ambiente e scala urbanaGrande copertura a Fukuroi .............................................................. 126Concorso per la ricostruzione del World Trade Center, New York .. 128Centro sportivo a Odate, Akita .......................................................... 132Scuola di Economia dellUniversit Americana a Beirut................. 138Concorso per la pianificazione urbana di Tianjin............................. 140Ristorante e area commerciale a Tokyo............................................. 144Edificio per uffici a Tokyo ................................................................... 146Biblioteca a Tokyo ............................................................................... 148Spazi aziendali pubblici a Racine, Wisconsin ................................... 154Torre per uffici e negozi a Tokyo ........................................................ 158

    INTERVISTA A SHIGERU BAN....................................................... 163

    ENGLISH TEXT................................................................................. 169

    REGESTO DELLE OPERE............................................................... 186

    PREMI ................................................................................................. 190

    BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE ........................................................ 191

  • festo della nuova architettura della metropoli giapponese. In questo periodo culturale e produttivo molto attivo, nel 1985, Shige-ru Ban inizia la sua attivit di architetto a Tokyo, dopo avere effettua-to gli studi negli Stati Uniti, prima al Southern California Institute ofArchitecture, laureandosi poi nel 1984 alla Cooper Union School of Ar-chitecture a New York.Lapproccio metodologico progettuale di Ban caratterizzano da unar-chitettura attenta allutilizzo di materiali a basso costo, riciclabili, maallo stesso tempo durevoli.Attenzioni queste, come lo stesso Ban afferma, non comuni, negli anni80, in un Giappone prosperoso e fiducioso in grandi investimenti eco-nomici e finanziari. Ban si pone cos in contro-tendenza sviluppando una ricerca architet-tonica focalizzata sia allutilizzo di materiali poveri, ma anche alla ri-cerca di soluzioni strutturali innovative.Nel 1986 Shigeru Ban inizia ad utilizzare tubi in cartone per lallesti-mento a Tokyo della mostra sulla figura di Alvar Alto.Gli stessi primi tubi in cartone erano stati trattenuti da Ban dopo lal-lestimento della mostra a Tokyo nel 1985 sullarchitettura di EmilioAmbasz, dove aveva utilizzato delle partizioni traslucide che erano sta-te avvolte per il trasporto su questi tubi. Non sopporto lidea di cestinare, afferma Ban e quindi porta i tubi di

    - 9 -

    Tutto ci avviene in anni caratterizzati da una rapida crescita econo-mica, tale che dal 1960 al 1973 il reddito nazionale pro-capite triplica.A questo si aggiunge un fenomeno di urbanizzazione molto forte ed unasentita necessit di costruire nuovi insediamenti urbani, le cosiddetteNew Towns ed architetti quali Fumihiko Maki, Arata Isozaki si affer-mano sulla scena internazionale.Seguono gli anni 80 con lo sviluppo del fenomeno che porter alla co-siddetta bolla economica, anni caratterizzati da ingenti flussi finanzia-ri, grandi investimenti, da una crescita dellinflazione molto forte. Trail 1985 e il 1989 il prodotto nazionale lordo giapponese aumentato del30%, ed i beni patrimoniali hanno avuto un incremento dell80%.Sono anni dunque di grandi speculazioni edilizie ed in cui gli architet-ti sono in grado di sperimentare moltissimo.

    INNOVARE CON SEMPLICIT

    Gli anni della bolla economica coincidono con lesordio di una nuova ge-nerazione di architetti, che rispondono con linguaggi innovativi allacrescita apparentemente infinita delle citt giapponesi. Emergono ar-chitetti quali Toyo Ito, Tadao Ando, Itsuko Hasegawa, Shin Takamatsu. Toyo Ito interpreta la citt come formata da microchips. Larchitettura fluida e pu vivere attraverso altri media.Itsuko Hasegawa propone con i suoi edifici un nuovo mondo, un mondometafisico e di sogno, tende a non dialogare con il contesto urbano,quanto a sviluppare un suo ambiente immaginario, dove paesaggio na-turale ed artificiale si confondono.Shin Takamatsu a Kyoto crea edifici-macchine. Larchitettura diventaespressione di un mondo pensato ad immagine e somiglianza di robot.Il contesto pare non avere alcun riferimento con il costruito.Si contrappone Tadao Ando con unarchitettura molto legata alle-spressione geometrica ed al suo rapporto con la natura. Allutilizzo qua-si esasperato di acciaio, ferro, griglie metalliche contrappone edifici incemento a vista a cui affianca legno e serramenti metallici.Intanto Fumihiko Maki con Spiral in Tokyo realizza un edificio-mani-

    - 8 -

    MDS Gallery, Tokyo Paper House, Yamanashi

  • esperimenti, le dimostrazioni, lapprovazione degli enti predisposti.Shigeru Ban ha creato nuove opportunit progettuali grazie allinesi-stenza di pregiudizi, di scelte prefigurate, rifiutandosi quindi di per-correre strade gi conosciute, ma ricercandone sempre di nuove.Una riflessione sulla sua sperimentazione strutturale porterebbe ad af-fermare che le idee nascono, come per ogni creazione innovativa, dal-lesigenza di risolvere problemi o superare dei limiti. Le case-study hou-ses ne sono il frutto e sorgono dallesigenza di ricercare risposte a pro-blematiche emerse da unanalisi critica dellarchitettura esistente chelo circonda.Le case-study houses sono audaci dal punto di vista formale, composi-tivo e strutturale ed ogni singola scelta nellutilizzo di elementi sintat-tici del linguaggio architettonico motivata.Grande innovazione strutturale apportata da questo architetto luti-lizzo di tubi in cartone, prima in case unifamiliari per poi utilizzare que-sta struttura leggera per creare delle coperture curve. Pare in questo ca-so avere reminiscenze delle forme geodetiche di Buckminster Fuller.Nel 2000 realizza con Frei Otto il Padiglione Giapponese per lExpo2000 ad Hannover in Germania.

    - 11 -

    risulta nel suo ufficio. Poich il budget per la mostra di Alvar Alto esi-guo, non gli possibile utilizzare il legno per lallestimento, riutilizzacos i tubi in cartone che ben si prestano alloccasione, dato il loro colo-re simile al legno.Nasce uninstallazione che testimonier linizio di una ricerca molto at-tenta allutilizzo di questo materiale, intuendone la grande flessibilitapplicativa, valutandone la capacit portante e la possibilit di ren-derlo idrorepellente ed ignifugo.Lutilizzo della struttura in cartone innesta un sistema di pensiero com-positivo e di ricerca metodologica molto libera. Ban afferma: questalibert che fa si che mi piaccia cos tanto ci che faccio, permettendomidi ricercare la leggerezza in architettura attraverso lo studio delle strut-ture, dei materiali e di tutto ci che pu essere ridotto, diminuito inquantit.Dimostra una grande fiducia nella capacit critica dellessere umano,nella capacit inventiva, unita alle doti di razionalit tipiche delluomo-ingegnere, che costruisce per rispondere a delle esigenze, non solo fun-zionali ma anche estetiche nuove e sempre dotato di grande entusiasmoed atteggiamento positivo.

    COMPOSIZIONE E MATERIALI

    Levoluzione artistica di Ban dunque fortemente legata alla sua ri-cerca dellutilizzo di materiali quasi sempre poveri, studiandone e po-tenziandone le capacit di resistenza.Dal 1997 anno in cui ricevette il premio dellIstituto Giapponese diArchitettura come miglior giovane architetto giapponese stata per-corsa molta strada in tale direzione. Tutto ci che logico, possibile e posso realizzarlo se riesco a dimo-strarlo, afferma Ban e questo potrebbe essere definito il suo slogan.Ban sviluppa lo studio sulla PTS (Paper Tube Structure), struttura intubi di cartone, considerata oggi struttura portante, riconosciuta tale edutilizzabile in Giappone dal 1993. Luomo-scienziato Ban ha percorsotutte le tappe necessarie per portare unintuizione al servizio di tutti: gli

    - 10 -

    Padiglione Giapponese, Hannover Expo 2000

  • - 13 -

    La collaborazione con Otto indice ancora una volta del desiderio diBan di porsi in gioco, di cercare dallesterno una spinta a migliorare sestesso. Realizza cos unarea coperta di circa 3.600 metri quadrati co-perta da tubi di cartone assemblati ad arco di 28 metri di luce raggiun-gendo unaltezza di 8 metri. I tubi, per volere delle autorit tedesche, devono appoggiarsi ad archi inlegno, anche se dal punto di vista strutturale non necessari. La coper-tura stessa una membrana realizzata in carta riciclabile ignifuga edidrorepellente, mentre le fondazioni in minima parte sono state conce-pite in cemento, ma in gran parte costituite semplicemente da scatoledi legno riempite di sabbia. Ban dimostra di estendere il proprio inte-resse ad unarchitettura sostenibile, unita ad una ricerca estetica sem-pre presente. Tra le realizzazioni pi recenti troviamo lufficio tempo-raneo dellarchitetto stesso realizzato recentemente a Parigi sul CentroPompidou, dove sulla copertura sono state impiegati tre tipi diversi dimembrane plastiche in modo da valutarne il comportamento nel tempo.Le strutture in tubi di cartone nel frattempo trovano vari utilizzi. Sipassa dalla CICB Boathouse a Pouilly en Auxois , dove i tubi in carto-ne presentano giunti in alluminio presso fusi studiati in modo da man-tenere la stessa sezione per tutti i tubi al Padiglione Vasarely, dove i tu-bi in cartone formano un ombrello auto-portante.Il Padiglione della Biennale di Singapore costituisce la prima realizza-zione di una trave spaziale, sostenuta poi da pilastri in acciaio.Altro elemento sperimentale che Ban ha proposto in due musei, abbi-nato ai tubi in cartone, lutilizzo del container, sia come elementostrutturale che come muro perimetrale. Interessante questo connubionel Nomadic Museum (museo nomade con prima tappa a New York) enel Papertainer realizzato a Songpa-Gu, Seoul. Il progetto del museo temporaneo Guggenheim a Tokyo nelle sue tre fa-si passa dallimpiego della struttura in cartone a quella in container consoluzioni architettoniche interessanti.Altro progetto non realizzato ma di grande fascino quello di Kew Gar-dens, che precede lo studio strutturale poi applicato al Padiglione del-la Biennale di Singapore.

    - 12 -

    Furniture House, Yamanashi

    House of Double Roof, Yamanashi

  • Eyes of Shigeru Ban, conferma dellammirazione per le opere dellar-chitetto finlandese.Afferma Ban: La resistenza di un materiale non ha nulla a che fare conla resistenza delledificio. Un edificio in cemento armato pi resisten-te della carta, ma gli edifici in cemento possono venire distrutti in unterremoto. Edifici in carta difficilmente vengono distrutti, perch sonoflessibili e leggeri. molto importante inoltre come vengono calcolate lestrutture, e non il materiale in se stesso, cos come la durevolezza stessadei materiali non ha nulla a che fare con la durevolezza delledificio.Suo grande maestro fu Gengo Matsui, professore allUniversit Wase-da di Tokyo. Dice Ban: Effettuando calcoli a mano senza luso del com-puter, il processo del calcolo strutturale mi divenne chiaro. Imparai chepotevo controllare le condizioni date e potevo raggiungere risultati pivicini a ci che intendevo perseguire. Fino a quel momento avevo avutolimpressione che alcune cose erano impossibili da costruire, a dispettodi quanto fossero logiche nella loro composizione strutturale. Capii in-vece che, di fatto, ogni cosa possibile se si procede con logica e si ha lavolont di portare avanti le proprie idee.Oltre le tematiche strutturali sono cari a Ban gli etimi compositivi espaziali. Mies Van de Rohe il grande maestro ed ispiratore. La legge-rezza ricerca di purezza di forme, ma anche di significati, di scelteprogettuali coerenti.Ricerca continua di utilizzo ragionato dei materiali, della loro massimaespressione strutturale e naturale, delle strutture e di ogni singolo ele-mento aggiuntivo alla struttura stessa. La struttura non deve mai es-sere eccessiva, deve essere leggera, in se stessa minimale. Ci che laracchiude e che stabilisce un rapporto tra lo spazio chiuso e lo spazioaperto deve essere il pi possibile permeabile spazialmente, in modo daraggiungere una grande trasparenza.Prendendo a riferimento la Farnsworth House, Ban osserva come lospazio di Mies crei un rapporto interno-esterno visivo, mentre larchi-tettura tradizionale giapponese con lapertura dei shoji1 caratterizza-ta da un rapporto di tipo spaziale, aprendosi verso lesterno. Ban vuoleriproporre il rapporto caro ai giapponesi, ed ecco che le pareti sono il pipossibile vetrate ed aperte, e, dove possibile, prive di pilastri che pos-

    - 15 -

    CASE-STUDY HOUSES - RESIDENZE

    Le Case-Study Houses presentano sempre una soluzione strutturaleche permette la realizzazione di spazi omogenei, semplificati, ridotti apochi elementi essenziali.La prima Case Study House risale al 1991, dove Ban inizia a mettere apunto la propria metodologia progettuale. I suoi principi base riguar-dano le scelte dei materiali strutturali e la loro applicazione, i problemicostruttivi ed il rapporto con lambiente circostante.Le Case Study Houses americane originali furono tentativi degli anni50 di sviluppare nuovi prototipi di case del primo dopoguerra e furonorealizzate nella costa sud-ovest degli Stati Uniti.Pensate da architetti quali Charles Eames, Richard Neutra erano ca-ratterizzate da una ricerca di grande leggerezza strutturale e flessibi-lit compositiva, dal rapporto spazio esterno ed interno, dallessereaperte verso lesterno. Shigeru Ban stesso afferma che la prima in-fluenza dellarchitettura giapponese gli giunse dallo studio delle CaseSudy Houses americane, che avevano fatto proprie alcune caratteristi-che dellarchitettura tradizionale nipponica.La serie di abitazioni continua con: la PC Pile House (1992), la Houseof Double-Roof (1993), la prima Furniture House (1995). In particolarequestultima fu ideata considerando larredo come elemento struttura-le principale della residenza, oltre che essere organizzatore di spazio earredo stesso.Lassemblaggio degli elementi strutturali richiede due-tre giorni di la-voro senza la necessit di un apporto tecnico specializzato. Le dimen-sioni dellarredo-struttura sono inoltre inferiori ai normali standarddelle case prefabbricate, per cui possono essere facilmente trasportatiin molte delle strade strette giapponesi.I materiali costruttivi appassionano Ban. I materiali con le loro carat-teristiche di resistenza e le loro peculiarit. In questo senso sente unagrande vicinanza al modo in cui Alvar Alto utilizza i materiali, al modoin cui li accosta e dialoga con il contesto. Sperimenta a tal fine le possi-bilit di migliorare strutture e materiali. Ban organizza alla BarbicanArt Gallery di Londra una mostra dal titolo Alvar Alto: through the

    - 14 -

  • - 17 -

    sano impedire il passaggio visivo e spaziale tra interno ed esterno.Quando necessari gli elementi strutturali verticali sono minimi in di-mensioni, cos come ogni spessore di soletta. Basti citare la Wall LessHouse dove su tre lati delledificio la natura permea completamente al-linterno dellabitazione. Si viene a creare quello che Mies definiva lospazio universale, questo spazio fluido che si genera in uno spazio pro-tetto da unampia copertura. Lo stesso tipo di relazione presente neiprogetti pi recenti, la Wickerwood House a Chino, Nagano (progettodel 2002, non realizzato), la Schwartz House nel Connecticut (progettodel 2001, non realizzato).Rinveniamo infatti in alcuni dei suoi progetti pi recenti questa dupli-ce e inseparabile capacit espressiva di spazi omogenei legata ad inno-vazioni tecnologiche strutturali.In Sagaponac House Case Study House 04 nello Stato di New York ritroviamo lelemento arredo come principio strutturale.Viene trasformato poi a seconda delle necessit funzionali in semplice pa-rete od in armadio; quando si estende verso il giardino viene distanziatocreando cos una ritmicit compositiva ben definita, con giochi di luce edombra. Qui larredo viene disposto in modo sapiente per creare pareti pio meno aperte verso lesterno. La realizzazione di una corte interna mol-to vetrata permette inoltre di aprire su di essa ogni parte della casa.I concetti spaziali sono affiancati dalla ricerca di soluzioni che rispon-dano ai requisiti di costo-efficienza e tempo-efficienza, evocati dai pri-mi modernisti. Shigeru Ban ha pensato il progetto riferendosi alle spe-rimentazioni ed alla ricerca di standardizzazione per la creazione diprodotti di massa dellinizio del XX secolo, rivedendolo per raggiungereun prodotto artigianale di alta qualit.La casa pu essere interpretata come un approccio innovativo alla pro-duzione di unit standard, che peraltro permettono di raggiungere in-teressanti sviluppi progettuali, garantendo flessibilit spaziale. La geo-metria derivata dal progetto non costruito di Mies van der Rohe, laBrick Country House, adattandola alle nuove condizioni del sistemastrutturale. Come si detto la soluzione compositiva di Casa Sagaponac nello statodi New York legata ad una geometria che si sviluppa dal principale

    - 16 -

    Wall-Less House

  • duazione di spazi pi accessibili e pi intimi, che richiamano il concet-to di oku5 giapponese, nonch il rapporto con il paesaggio, laperturadella casa verso lesterno. Gli assi della Sagaponac House divengonoununica linea sinuosa in Schwartz House. Il tema dellintegrazione conlambiente costituisce il motore dello sviluppo del progetto stesso.In Wickerwood House gli elementi compositivi sono portati invece al-lessenziale risolvendo la copertura in una cupola che si innesta alle-sterno dellabitazione sul giardino circostante, rendendo completamen-te libera la pianta.Dal punto di vista compositivo il processo di eliminazione fa parte del-la stessa metodologia progettuale di Shigeru Ban. In questo si diffe-renzia dagli architetti minimalisti. Come afferma Arata Isozaki in Ban il processo ad essere minimalista, non il risultato.Mentre alcuni architetti progettano ricercando il design minimalistacome risultato, Ban non cerca di disegnare oggetti minimalisti, la me-todologia stessa che lo porta a cercare di minimizzare: il minimalismo nella metodologia della progettazione degli oggetti.Si potrebbe forse affermare che la sua architettura essenziale per ciche deve rappresentare. Pare quasi che Ban risponda a dei koan6 zen.La sua ricerca di leggerezza pare essere il vuoto-pieno che permea ilpensiero taoista.Sperimentando il rapporto interno-esterno Ban propone poi la CurtainWall House ad Itabashi in Giappone, terminata nel 1995 e creata conuna vera e propria parete continua, pensata per come unenorme ten-da ove rendere possibile la vita contemporanea in qualit spaziali di re-lazione con lesterno tipiche dellarchitettura tradizionale giapponese.In Picture Window House il contesto assolutamente dominante. Lacasa si apre completamente verso lesterno e la struttura si concentraai due lati della pianta rettangolare a sorreggere un pianto superiorecon una grande trave reticolare della stessa altezza del piano stesso. Ri-troviamo con soluzioni strutturali e architettoniche differenti la stessavolont compositiva in Dormitory H.Naked House, Ban trova nelle intenzioni del cliente lopportunit di in-dagare nuovi orizzonti dellabitare. Ogni qual volta gli viene offerto unincarico, afferma larchitetto, valuta attentamente lopportunit pro-

    - 19 -

    elemento sintattico: il setto-arredo. Il materiale scelto il bamboo la-minato, perfezionato da Ban stesso ed impiegato per la prima volta inCina a Great Wall Shui Guan per la Furniture House 4.La Sagaponac House presenta unampia libert compositiva, percettivae spaziale. Integrazione e separazione possono essere i temi di questoprogetto residenziale, dove lambiente esterno viene racchiuso in inqua-drature e suddiviso tra il giardino, di prossimit alla casa ed il paesag-gio pi lontano di cui si gode la bellezza e la profondit di immagine.Ricorda le inquadrature proprie di Katsura Rikyu3 ed i paesaggi delgiardino di Shugakuin4.Il giardino invece si diversifica a seconda degli utilizzi degli spazi che siaffacciano su di esso. La residenza presenta infatti una netta separa-zione tra le zone pi pubbliche e quelle private della casa. Elementi co-stanti costruttivi e formali soni i setti che fungono da strumenti di di-visione e compenetrazione. Si rievocano elementi caratterizzanti lar-chitettura tradizionale giapponese, quali i percorsi di accesso pensati eguidati per portare allesperienza sensoriale di specifici quadri del pa-norama, la completa integrazione nellambiente circostante, lindivi-

    - 18 -

    Curtain-Wall House

  • - 21 -

    gettuale che gli si presenta, in quanto come progettista aspira ad in-contrare s le aspettative e le necessit del cliente senza per venire me-no alle proprie idee ed alla ricerca di innovazione. In questo caso si trat-ta di una sfida: il tentativo di creare un casa completamente flessibilenelle sue funzioni e forme. Il cliente richiedeva di avere una casa conpoca privacy, ove tutti i componenti della famiglia potessero godere dispazi in cui liberamente svolgere le proprie attivit, ma in unatmosfe-ra condivisa da tutti. Sperimentazione di nuovi spazi e materiali inquesta casa unifamiliare che pone in discussione ogni idea di privacy edi distribuzione prefissata. Il risultato uno spazio pensato come unagrande piazza su cui vengono posati oggetti, che possono cambiare po-sizione dando nuove forme e vita alla piazza stessa.In progetti pi recenti Ban riprende il rapporto con la natura e la chiu-sura della pianta su stessa per accogliere parte del paesaggio allinter-no della casa stessa.Ne un esempio Boomerang House, posizionata nellinsenatura di unlago dove Ban propone una pianta a forma di boomerang con al centrouna vasca che riporta simbolicamente lacqua allinterno della residen-za, a diretto affaccio di ogni stanza.In Maison E viene creato un rapporto pi artificiale di una serie di cor-ti e giardini interni, che ripropongono una natura rarefatta: la presen-za dellacqua e di pochi alberi e pochissimo verde, grande spazio a ter-razze, percorsi. Linsieme si propone come un susseguirsi di viste cherendono lo spazio esterno dilatato, che pare prevalere sugli spazi inter-ni, o meglio il limite tra i due diviene indefinito. I percorsi stessi, asso-lutamente bianchi con una serie di pilastri a doppia altezza ed apertiverso lesterno, fanno s che lo spazio chiuso non si riesca facilmente adidentificare. Pare vi sia una ricerca sistematica nella composizione architettonica,che porta alla disintegrazione delle pareti, che sono invece lunico ele-mento visibile dallesterno della residenza stessa.Nella progettazione di spazi condominiali si rafforza la ricerca verso ti-pologie abitative interessanti, e soluzioni strutturali diverse. Ne unesempio il complesso 111 St. Margaret Street a Brisbane ma non co-struito, gli alloggi duplex sono alternati e la struttura principale in ce-

    - 20 -

    mento corrisponde alla soletta di uno dei due piani del duplex, mentrelaltra in legno costruita in una seconda fase. La soluzione compositi-va diviene visibile in facciata, ove anche i materiali permettono di crea-re un ritmo alternato tra legno e cemento e gruppi scale e corridoi,strutturati in modo da potere evitare il ballatoio. Questi stessi elemen-ti vengono analizzati e discussi durante la progettazione di Bong Mu inCorea del Sud.

    LIMITE PUBBLICO-PRIVATO

    Lo spazio per Ban muta, ma viene suddiviso il meno possibile, in mododa lasciare una visuale aperta in tutte le direzioni. In edifici ove gli spa-zi comuni interagiscono con spazi pi privati, rende gli spazi comunigrandi giardini e/o corti con cui lo spazio pi privato interagisce conti-nuamente. Ove possibile ledificio in altezza reso pubblico. Si vedanoi progetti del World Trade Center a New York ed il Velox a Tokyo, ovelesperienza verticale diviene unica in quanto quasi sospesa nel vuotoed enfatizzata, quale elemento importante nella progettazione.Ancora, il NGHC a Ginza in Tokyo realizzato per la Swatch ridona par-te delledificio alla citt creando unarea commerciale che si sviluppa susei piani che si affacciano su uno spazio comune: riporta un parco cit-tadino su di uno sviluppo verticale. Delle aperture grandi quante ledi-ficio stesso permettono di dischiudere il parco stesso alla citt. Anchegli uffici, ai piani superiori, si affacciano su parchi-giardini che conti-nuano per tutta laltezza delledificio, ad intervalli di tre piani luno. La biblioteca dellUniversit Seikei concepita con ununica area di in-contro a tutta altezza. In questa si trovano aree pi private, quali saleriunioni, ma completamente a s stanti sia dal punto di vista composi-tivo e strutturale. Latrio funge nuovamente da filtro tra lo spazio ester-no e quello meno accessibile, ma assume un aspetto architettonico e difruizione dellinsieme predominante. In Big Roof, lo stesso viene denunciato formalmente da una coperturache propone limiti non chiari tra esterno ed interno. Si tratta dellareadi incontro ed unione delle varie parti delledificio, ma invade anche il

  • Lattenzione per la societ nella sua complessit permea infatti tuttalopera di Ban. La qualit della vita viene sempre e comunque ricerca-ta, in quanto ritenuta fondamentale per lessere umano. Quando unin-novazione applicabile in pi settori, viene subito proposta.Consegue una forte attenzione per i meno fortunati, per le aree colpiteda disastri naturali, per le persone che vivono in situazioni di emer-genza.Afferma Ban: penso che le strutture per le persone in aree disastratedebbano essere comode e belle, affinch le persone stesse possano sentir-si a loro agio ed avere la possibilit di migliorare: se non fosse realizza-bile tutto ci, non potrei fare dellarchitettura, perch non apporterei uncontributo alla societ contemporanea.Una peculiarit dellarchitettura di Shigeru Ban sicuramente la suaestrema flessibilit progettuale.Principi di utilizzo della struttura in cartone possono portare alla rea-lizzazione di splendide ville dove la leggerezza, la trasparenza, la fles-sibilit di distribuzione planimetrica sono molto interessanti ed inno-vative, sia alla loro applicazione per la creazione di strutture tempora-nee per terremotati o rifugiati politici.Ban riflette sul ruolo dellarchitetto e di come questo sia mutato negliultimi trecento anni. Gli architetti costruivano monumenti per personeappartenenti ad un ceto sociale privilegiato e per gruppi religiosi, poli-

    - 23 -

    parco e diviene piazza, assumendo connotati urbani, cos come in CGHeadquarters Tokyo lo spazio comune assolutamente preponderantedal punto di vista architettonico. Nella progettazione di ampie coperture, Ban sperimenta lapplicazionedella tecnica ajiro2 giapponese, utilizzata generalmente per la realizza-zione dei soffitti delle case tradizionali.La nuova struttura ad intreccio composta da bamboo laminato. Dalsovrapporsi di elementi intrecciati deriva la forma curvilinea della co-pertura. Di fronte lArt Gallery della Rice University nel 2002 statorealizzato un campione di questo tipo di copertura per sperimentarne lasemplicit di esecuzione e la sua realizzabilit. Altre sperimentazioni sitrovano in progetti quali il Centro Pompidou di Metz, dove una grandepiazza, concepita come il centro citt, avvolta da una copertura in le-gno laminato intrecciato che forma una maglia esagonale: compone laforma dei cappelli cinesi in bamboo intrecciato, da cui Ban ha trattoispirazione formale. Lampia copertura protegge le facciate dal freddo invernale e fornisceombra per il periodo estivo, essendo strutturato in modo tale da re-spingere i venti freddi del nord durante linverno ed incanalare invecegli stessi durante lestate.Nel Paper Art Museum, invece, ledificio A, a pianta quadrata, suddi-viso in tre parti, di cui quella centrale a tripla altezza, che diviene unagrande piazza coperta, che si scopre completamente verso lesterno gra-zie alla facciata sud realizzata con serrande che aprendosi si trasfor-mano in elementi orizzontali a protezione dalla luce solare. Anche quiinterno ed esterno si confondono. Lo spazio privato interno tende a fon-dersi con lo spazio esterno.

    LIMPEGNO SOCIALE

    Si potrebbe affermare che limpegno alla sperimentazione strutturale,la viva e simbiotica ricerca volta alla ri-definizione di concetti estetici espaziali, non avrebbe un senso del tutto compiuto se tutto ci non fosseaccompagnato da un forte e sentito contributo umanitario.

    - 22 -

    Tecnica ajiro

  • - 25 -

    tici e corporazioni. Nel XIX secolo assistiamo ad un cambiamento cau-sato dalla rivoluzione industriale, che cre una crescente domanda diresidenze economiche per la nuova forza lavoro. Gli architetti iniziaro-no cos a lavorare per un pubblico pi vasto ed in seguito il tema socia-le divenne una tematica fondamentale del movimento moderno. Bansostiene che oggi una grande sfida per gli architetti data dalla capa-cit di rispondere alle necessit che si vengono a creare nella aree col-pite da disastri naturali, peraltro a volte resi peggiori dalla mano stes-sa delluomo. Afferma: Anche nel caso di terremoti la maggior parte dipersone vengono uccise a causa del collasso di edifici, e non a causa di-retta del terremoto. Cos come le inondazioni sono aumentate a causadella deforestazione.Nel 1994 Ban inizia la collaborazione con lUfficio dellAlto Commissa-riato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) per progettare casetemporanee e realizzare un progetto pilota di un centinaio di unit nel1998 in Ruanda, dove vi sono 2.000.000 rifugiati politici. A questi ulti-mi, vittime di violenze razziali, venivano fornite tende con strutture intubi di alluminio. I rifugiati vendevano i tubi in alluminio, che sosti-tuivano con del legno recuperato nella zona circostante, provocando inbreve tempo un forte peggioramento della deforestazione e costringen-do altre persone a spingersi a cercare il legname in zone ancora pi lon-tane. Ban concepisce una struttura in cartone sostitutiva di quella inalluminio precedentemente fornita dallUNHCR ed una tenda in mem-brana plastica. Si tratta di una tenda formata da quattro pannelli aven-te come supporto dei tubi in cartone e facili da assemblare.Altro intervento ed altrettanto importante situato nella citt di Ko-be. Durante il grande Hanshin, terremoto che nel 1995 colp il Giap-pone, la chiesa Takatori a Kobe fu incendiata. Licona di Cristo so-pravvisse al terremoto ed il luogo divenne uno spazio di ritrovo dellevittime e dei rifugiati del terremoto. Ban propone la ricostruzione del-la chiesa con una struttura in tubi di cartone. Trovando i fondi riescea realizzarla con laiuto della gente locale e di studenti di architetturadi alcune universit di Tokyo. La chiesa a pianta ellittica sostenutada 58 tubi in cartone e coperta da pannelli in policarbonato. Questoedificio, nato per essere temporaneo, divenuto un simbolo in quel

    - 24 -

    Chiesa Takatori, Kobe

  • che di resistenza del bamboo stesso. I materiali sono sempre facilmen-te riciclabili, di basso costo.Quando Ban si trova a progettare in aree verdi cerca di preservarne labellezza. Nel progetto Foresta di Hanegi ledificio si adatta alla confi-gurazione del terreno ed alla presenza di alberi e si dipana in modo ta-le da evitare il pi possibile labbattimento di alberi. A tal fine ricercasoluzioni strutturali non consuete, ma funzionali allo scopo.Lamore per il rapporto con la natura viene espresso nella progettazio-ne: molte volte Ban procede alla progettazione in modo tale da far s cheledificio non risulti un oggetto nel paesaggio, ma ne sia parte inte-grante. A volte il paesaggio lontano sembra preso a prestito per diveni-re parte dei giardini stessi7.Nella cultura giapponese il giardino sempre stato considerato le-stensione della casa stessa. Lassenza di dualismo nel pensiero giappo-nese ha fatto s che non vi fosse una netta separazione tra interno edesterno.Nel progetto proposto per la nuova sede dellIstituto di Economia del-lUniversit Americana a Beirut, Ban sviluppa una copertura che rac-chiude a sua volta molti altri volumi e giardini. Le facciate delledifi-cio sono delle pelli concepite in modo diverso a seconda dellesposizio-ne e mutano con le stagioni. La copertura sostenuta da esili colonnein acciaio che, per due lati, nord ed ovest, possono venire chiusi conbris-soleil orientabili durante il periodo invernale. Sul lato nord il si-stema pensato come una parete composta da chiusure in vetro impi-labili e ribaltabili, che in estate possono essere raccolte in alto, per-mettendone inoltre una facile pulizia e manutenzione. La parete nordagisce da elemento di protezione dei venti del nord e dei venti marini,nonch una valida barriera al rumore proveniente dalla strada sotto-stante. La parete ovest caratterizzata da una serie di chiusure cheagiscono da bris-soleil aperti in estate e chiusi in inverno. Questastruttura flessibile su due lati funge da contenitore dei veri e propriedifici della scuola.Gli edifici sono disposti ad U aprendosi verso sud con unampia terraz-za a gradini, definita la terrazza mediterranea che costituisce un nuo-vo habitat alberato allaperto, ma coperto. I raggi del sole invernale pos-

    - 27 -

    quartiere: ora un edificio permanente ed un monumento per la citt.Disegna poi case temporanee con strutture in tubi di cartone, con fon-dazioni realizzate con casse di birra vuote (birra Kirin perch il coloredella scatola ben si adatta al colore dei tubi) riempite di sacchi di sabbia.Lassemblaggio molto veloce e semplice, cos come lo smontaggio.I singoli elementi sono inoltre elementi tutti riciclabili e pur tuttaviaqueste case sono caratterizzate da qualit spaziale e senso estetico. Costituisce, negli stessi anni 90, unorganizzazione non governativaNetwork di Architetti Volontari V.A.N. (Voluntary Architects Net-work) per promuovere nei circoli di architettura una sensibilizzazionesulle problematiche sociali di aree ove vivono rifugiati politici e/o per-sone colpite da calamit naturali. Con V.A.N. interviene in Turchia aseguito del terremoto, provvedendo delle case temporanee, opportuna-mente coibentate inserendo nei tubi in cartone della carta. Tra le atti-vit, V.A.N. promuove incontri tra gli architetti di tutto il mondo che la-vorano nel settore di intervento in aree disastrate. Recentemente a se-guito dello tsunami del 2004 ha realizzato a Kirinda in Sri Lanka 80nuove abitazioni a ricostruzione del villaggio andato distrutto. I mate-riali utilizzati sono quelli locali: terra cruda in blocchi e legno. La ri-cerca compositiva interessante, vengono alternate pareti in terra cru-da a pareti arredo in legno e grandi porte lignee a libro, che permetto-no un ampio affaccio su un grande portico, molto utilizzato dagli abi-tanti, sia per il clima presente nellarea che per le abitudini di vita.

    IL SISTEMA AMBIENTE

    Lattenzione per lambiente, in Ban, fa parte di una concezione pi am-pia di rispetto per la societ. Ogni scelta architettonica deve essere mo-tivata, ed a maggior ragione se interferisce con patrimoni non facil-mente rinnovabili.Lattenzione ambientale si sviluppa in un primo momento con la sceltadei materiali. La definizione preferita da Ban per il cartone utilizzatocome materiale strutturale quella di legno perfezionato. Cos comelo sviluppo del laminato di bamboo tende a perfezionare le caratteristi-

    - 26 -

  • sono raggiungere la terrazza mentre quelli estivi, pi verticali, vengo-no bloccati con tendoni.Tra gli edifici e le pareti nord ed ovest vengono a crearsi in inverno,quando le serrande in vetro sono chiuse, degli spazi nominati sunroom, incubatori di sole.Altro progetto emblematico riguardo la sostenibilit ambientale il Pa-diglione Giapponese per lExpo di Hannover 2000. Ban si impegna acreare un edificio che sia quasi completamente costituito da materialiriciclabili, ben rispondendo al tema dellExpo: uomo-natura-tecnologia.Ledificio facilmente assemblabile, ed un ottimo esempio di archi-tettura sostenibile.Il tema dello sviluppo sostenibile viene approfondito da Ban su scalaurbana partecipando al concorso per la pianificazione urbanistica del-la citt cinese di Tianjin. Qui larchitetto ritiene fondamentale lintro-duzione di concetti quali: lutilizzo dellenergia solare, i sistemi di tra-sporto elettrici, le aree verdi differenziate a seconda del loro posiziona-mento nella citt, una netta suddivisione di aree pedonali ed aree de-dicate alle automobili.Propone quello che definisce lo Sky Roof, copertura che sovrasta il cen-tro della citt al fine di creare unatmosfera controllabile allinterno delcentro urbano, utilizzando lenergia solare e la raccolta delle acque pio-vane.

    ELEMENTI DI RIFLESSIONE

    Il contributo apportato allarchitettura da questo giovane architetto digrande valore, promuovendo il proprio lavoro sempre verso nuove pro-blematiche, avendo la capacit di trasformare le proprie intuizioni ininnovazioni.Per alcuni versi si potrebbe dire che Ban ridefinise la figura dellarchi-tetto, anche ingegnere, inventore e sperimentatore: una figura dellar-chitetto quasi rinascimentale, del maestro dopera, che confida nellapossibilit della riuscita attraverso luso della ragione umana.Altro grande contributo quello di avere dimostrato come sia possibile

    - 29 -- 28 -

    Hanegi Complex, Hanegi

  • - 31 -

    raggiungere unelevata eleganza formale pur realizzando unarchitet-tura efficiente ed economica, con materiali poveri, che possono essereimpiegati per diverse tipologie di architettura. In altre parole, la crea-zione di un nuovo materiale strutturale porta a forme espressive nuo-ve, che possono essere impiegate anche per architetture povere inquanto il materiale di partenza lo , ed il caso della PTS.Un singolo elemento della sintassi architettonica pu poi essere re-in-terpretato ed un elemento pu essere sfruttato in tutte le sue potenzia-lit; ed il caso dellelemento arredo che diviene struttura.Pone in tal modo in crisi la gerarchia tipica degli edifici convenzionali:le strutture, i materiali a completamento della pelle, larredo. Viene me-no lordine, perch lultimo elemento comprende i primi due. Con luti-lizzo ragionato di nuovi materiali e modalit di assemblaggio si riescea combinare ottimizzazione di tempi di costruzione, riduzione dei costi,qualit formale e spaziale, innovazione.Dal punto di vista compositivo riesce ad unire tradizione e contempo-raneit, ricercare leggerezza e trasparenza.Interessante anche analizzare sia il rapporto con Mies van de Rohe eAlvar Alto. Il rapporto discepolo-maestro tipico della cultura giappone-se qui ben rappresentato: si impara e si segue incondizionatamente ilmaestro sino a quando ci si sente pronti ad apportare un cambiamen-to, uninnovazione. E con linnovazione arriva anche il messaggio chenulla deve essere dato per scontato nel processo progettuale. Forse questo il grande messaggio di Ban, la verit nascosta del suo koan;semplice, ma geniale e globale. Globale in quanto uno stesso pensiero eprincipio pu essere risolutivo in vari settori, da quello economico, aquello tecnologico a quello sociale ed ambientale.Non ultima in importanza la forza con cui Ban comunica quanto sia de-terminante limpegno sociale, non considerando i problemi ambientalie sociali come avulsi dallattivit di un architetto, ma anzi direttamen-te influenzabili dalle scelte di un progettista.

    - 30 -

    NOTE

    1 shoji, elemento di partizione introdotto in Giappone originariamente dalla Cina,dove per veniva utilizzato come partizioni interna, essendo gli edifici principal-mente in muratura. In Giappone la struttura in legno a pilastri e travi richiese an-che la creazione di chiusure tra i pilastri stessi e tra gli spazi interni ed esterni. Ilshoji costituisce una partizione determinata da unintelaiatura in legno coperta conla carta di riso, garantendo il passaggio della luce pur determinando una chiusuraverso lesterno.

    2 ajiro, tipo di intreccio di sottili fogli di legno per controsoffitti nellarchitettura tra-dizionale giapponese, soprattutto utilizzato nella sala del t.

    3 Katsura Rikyu, villa imperiale, costruita per volere del fratello pi giovane del-limperatore Goyozei, il principe Toshihito che nel 1616 entr in possesso del terre-no e costru, il Koshoin, parte della Villa che fu ultimata nel 1663. Gli edifici sono co-struiti in puro stile sukiya. Il complesso considerato uno degli esempi pi raffina-ti dellarchitettura e, dellarte del creare paesaggio del periodo. Larea interessata di circa 69.000 mq.

    4 Shugakuin, villa imperiale, costruita circa trentanni dopo Katsura, per volontdellimperatore Gomizuno-o. La costruzione inizi nel 1655 e fu completata nel1659. Situata su di un terreno di 545.000 mq, con una vista spettacolare del monteHiei e delle montagne in lontananza. La vista panoramica del giardino vicino e quel-lo delle montagne sullo sfondo sono state oculatamente considerate nella progetta-zione del giardino stesso al fine di determinare una sensazione e percezione di com-pleta armonia. Tale ricerca viene definita shakkei7. La Villa famosa per presenta-re una situazione di shakkei a pi livelli.

    5 oku, profondit di spazio, ma anche ci che segreto, irraggiungibile, incompren-sibile.

    6 koan, designa i casi pubblici nel Chan/Zen (cinese: gong-an). Enigmi che non si ri-volgono al pensiero razionale, ma a una specie di intuizione, corroborata dalla pra-tica. (in Shobogenzo, I discorsi del maestro Dogen a cura di Leonardo Vittorio Are-na, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 2005).

    7 shakkei, paesaggio preso a prestito, un riferimento molto conosciuto quello in En-su-ji a Kyoto con la visione del Monte Hiei. Lutilizzo della visione del panorama na-turale per porlo in un contrasto armonioso con il giardino/parco progettato e vicino.

  • INTERPRETAZIONE DELLABITARE

    Casa unifamiliare a KawagoeCasa unifamiliare a Izu, ShizuokaTorre per appartamenti a BrisbaneComplesso residenziale a DaeguVilla in Shelter Island, New YorkRicostruzione di un villaggio a KirindaCasa Arredo 05 a Long Island, New YorkCasa unifamiliare a Iwaki, FukushimaEdificio residenziale a Iwaki, Fukushima

    SPERIMENTAZIONE SUI MATERIALI

    Padiglione giapponese per lExpo 2000 di HannoverCopertura a Pouilly-En-AuxoisStruttura temporanea mobilePTS - Ufficio temporaneo a ParigiStruttura temporaneaPadiglione per la Biennale di Singapore

    I MUSEI

    Museo temporaneo Guggenheim a TokyoMuseo della Carta a Mishima, ShizuokaStruttura temporanea per esposizioniMuseo temporaneo a SeoulIl Centre Pompidou di Metz

    AMBIENTE E SCALA URBANA

    Grande copertura a FukuroiConcorso per la ricostruzione del World Trade Center, New YorkCentro sportivo a Odate, AkitaScuola di Economia dellUniversit Americana a BeirutConcorso per la pianificazione urbana di TianjinRistorante e area commerciale a TokyoEdificio per uffici a TokyoBiblioteca a TokyoSpazi aziendali pubblici a Racine, WisconsinTorre per uffici e negozi a Tokyo

    PROGETTI E OPERE, 1999-2007

  • Il sito, costeggiato da un fiume, si trova inaperta campagna con serre sparse nellapianura. La forma delledificio prende chia-ra ispirazione dalle serre circostanti: lo spa-zio unico a doppia altezza. La struttura in ferro con un rivestimento esterno in pla-stica corrugata semitrasparente. Il budget li-mitato a 25.000.000 yen ha comunquepermesso di realizzare questa singolareabitazione per una famiglia in cui tre gene-razioni convivono e che avevano posto co-me requisito principale della loro residenzala possibilit di usufruire di grandi spazi co-muni. Lutilizzo di materiali non convenzio-nali e non troppo costosi ha permesso di ri-manere nel budget, creando uno spazio disingolare bellezza ed innovazione tipologi-ca. Il rivestimento interno delledificio for-mato da un tessuto in nylon, sostenuto dauna struttura in legno che crea uno spaziotra lo strato esterno e quello interno; in talespazio sono ospitati contenitori di plasticaripiene di strisce di polietilene espanso, agarantire la coibentazione delledificio.

    Attraverso questo particolare sandwich unaluce diffusa penetra in tutto ledificio.Quattro stanze in legno, chiuse sulle duepareti laterali e sul soffitto, sono poste surotelle e possono essere dislocate ovunque.Sulle pareti perimetrali delledificio vi sonole finestre e limpianto di condizionamentoposizionati ad altezza adeguata a far s chequando la stanza viene posta in prossimitdella parete stessa si crei un ambiente conluce naturale e riscaldato o raffrescato. Lestanze sono di moderate dimensioni (quat-tro tatami) per essere agevolmente spostatee possono essere portate anche allesternodelledificio. La copertura di tali stanze puessere utilizzata per un ulteriore spazio gio-chi per i bimbi. La zona della cucina si ap-poggia al muro perimetrale chiuso, ove an-che gli impianti trovano posto, e pu esserechiusa visivamente tramite una tenda. La zo-na del bagno invece trova sede sul lato cor-to delledificio, garantendo la necessariaprivacy, mentre lopposto lato corto com-pletamente aperto verso lesterno.

    - 34 -

    Casa unifamiliare a Kawagoe, 1999-2000Naked House - Case Study House 10, Kawagoe, 1999-2000

    LUOGO KAWAGOE, SAITAMA, GIAPPONE

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, MAMIKO ISHIDA, ANNE SCHEOU

    INGEGNERI STRUTTURALI HOSHINO ARCHITECT & ENGINEER - SHUICHI HOSHINO, TAKASHIGE SUZUKI

    GENERAL CONTRACTOR MISAWAYA KENSETSU

    DESTINAZIONE DUSO CASA UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE SITO 516 MQ - COPERTA 183 MQ - TOTALE DI PROGETTO 138 MQ

    STRUTTURA LEGNO (TJI)

    CRONOLOGIA PROGETTO: MAGGIO 1999-APRILE 2000 COSTRUZIONE: MAGGIO 2000-NOVEMBRE 2000

  • - 38 -

    Casa unifamiliare a Kawagoe

  • Lenfasi sulla fruizione del panorama hadettato il tema concettuale e compositivoper questa abitazione. La casa stata tra-muta in un punto di osservazione, una ca-sa che presenta una grande finestra per go-dere della vista delloceano.Tutto ledificio assolve a tale compito e flut-tua nellambiente circostante: una grandetrave di 20 metri di luce ed alta quanto ilpiano superiore, permette di avere un pia-

    no terra completamente libero da pilastri ediviene la finestra sulloceano, alta 2.5 me-tri e completamente aperta anche verso ilretro, ove la collina scende verso loceano.Al pianto terra si trova la zona giorno edue corpi laterali permettono il posiziona-mento della distribuzione verticale secon-daria ed il servizi. Al piano superiore sulretro vengono posizionati i servizi, lascian-do la vista alle camere.

    - 40 -

    Casa unifamiliare a Izu, Shizuoka, 1999-2002Picture Window House, Izu, Shizuoka, 1999-2002

    LUOGO IZU, SHIZUOKA, GIAPPONE

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, JUN YASHIKI

    INGEGNERI STRUTTURALI HOSHINO ARCHITECT & ENGINEER

    GENERAL CONTRACTOR DAIDO KOGYO

    DESTINAZIONE DUSO CASA UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE SITO 880,50 MQ - COPERTA 158,63 MQ - TOTALE DI PROGETTO 273,81 MQ

    STRUTTURA STRUTTURA IN FERRO DI DUE PIANI

    MATERIALI PRINCIPALI PER ESTERNO ACCIAIO GALVANIZZATO, PANNELLI DI ALLUMINIO, VETRO - PER INTERNO CARTONGESSO

    CRONOLOGIA PROGETTO: DICEMBRE 1999-FEBBRAIO 2001 REALIZZAZIONE: MARZO 2001-FEBBRAIO 2002

  • - 44 - - 45 -

    Casa unifamiliare a Izu, Shizuoka

  • - 47 -

    Il progetto si snoda seguendo due concettifondamentali: un corridoio, a doppia altez-za, di collegamento ai vari alloggi, e glistessi concepiti come duplex, la cui strutturainterna al secondo piano in legno a vista.Latmosfera interna pi calda rispetto al-lutilizzo di solo cemento armato e inoltre illegno, essendo pi leggero, ha permesso diridurre il peso della struttura dellintero edi-ficio. La struttura in legno pu essere rea-lizzata in un secondo momento e permettedi comprimere i tempi di realizzazione del-la struttura principale.La struttura in legno dei duplex sempre al-ternata alla presenza laterale di una solet-ta in c.a. Questo possibile poich i duplexalternativamente salgono o scendono ri-

    spetto al corridoio in cui si accede alle abi-tazioni. Questo gioco compositivo alterna-to ben visibile sulle facciate che si presen-tano non monotone e dichiarano lutilizzodei due materiali. Ai piani superiori i du-plex vengono meno e gli appartamenti so-no molto pi ampi. Ad ogni piano di corri-doio corrispondono della aree pubbliche diincontro e piccoli giardini a doppia altez-za. Anchessi sono visibili in facciata concorpi arretrati. Gli alloggi hanno dimensio-ni di 7,5 metri per 5,5 metri. Il corridoiopu facilitare la ventilazione allinterno del-ledificio, che deve rispondere a severe nor-mative di risparmio energetico. Le facciatesaranno dotate di protezioni ai raggi sola-ri diretti.

    - 46 -

    Torre per appartamenti a Brisbane, 2002-2005111 Margaret Street, Brisbane, 2002-2005

    LUOGO BRISBANE, AUSTRALIA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, GRANT SUZUKI

    ARCHITETTI ASSOCIATI TOLAND WILLIAMS PTY LTD. - ROBERT TOLAND, RENATO GIACCO

    INGEGNERI STRUTTURALI ARUP, ROBERT SILLMAN ASSOCIATES

    DESTINAZIONE DUSO RESIDENZIALE

    SUPERFICIE SITO 1.504,00 MQ - COPERTA 452,80 MQ - TOTALE DI PROGETTO 5.878,20 MQ

    STRUTTURA CEMENTO ARMATO, FERRO, LEGNO PER GLI INTERNI

    CRONOLOGIA PROGETTO: AGOSTO 2002 - APRILE 2005

  • - 48 - - 49 -

    111 Margaret Street, BrisbaneTorre per appartamenti a Brisbane

  • In unarea di espansione della citt di Dae-gu, Ban progetta un edificio residenziale dicinque piani e venti case unifamiliari.Nel lotto di forma triangolare, gli apparta-menti presentano una pianta a ventaglio,che si ripete formando un andamento a S.Grazie a questa forma gli alloggi non sonoattraversati da muri trasversali. Viene cospermessa una ventilazione trasversale, chegarantisce un raffrescamento costante. Lamanica ha una profondit di 11,80 metri.Gli alloggi al piano terreno, secondo e ter-zo sono tutti duplex. Alternando le entrateal secondo e terzo piano dei duplex, e dis-ponendo le scale a servire quattro apparta-menti, ma soltanto due per ogni piano, stato evitato il corridoio ballatoio. Alcunidegli alloggi duplex del secondo pianopossono usufruire di un giardino ricavatoda un modulo lasciato libero e suddiviso in

    due per servire due appartamenti. Tutti isoggiorni sono pensati a doppia altezza etutte la aree pranzo hanno un affaccioesterno: al piano terreno con un terrazzogiardino e agli altri piani con balconi. Tuttele zone giorno hanno un doppio affaccionord-sud.La struttura composta da setti longitudi-nali portanti.Gli appartamenti del piano terreno hannoun accesso diretto dai giardini, mentre dalsecondo piano in poi si utilizza unampiaentrata a doppia altezza, dotata di area in-contri e relax. Il lotto dotato di unarea co-mune, la palestra e di uno spazio destinatoalla reception ed uno alla manutenzione.I piani quarto e quinto sono invece formatida appartamenti che si distribuiscono su unsolo piano ed alcuni utilizzano il tetto cometerrazzo.

    - 50 -

    Complesso residenziale a Daegu, 2004-2005Bong Mu Housing, Daegu, 2004-2005

    LUOGO DAEGU, COREA DEL SUD

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, TARO OKABE

    ARCHITETTI ASSOCIATI KACI INTERNATIONA INC., COREA DEL SUD

    DESTINAZIONE DUSO RESIDENZIALE

    SUPERFICIE SITO 30.820,4 MQ - COPERTA 3.319,99 MQV - TOTALE DI PROGETTO 11.430,66 MQ

    STRUTTURA CEMENTO ARMATO, LEGNO

    CRONOLOGIA PROGETTO: MAGGIO 2004-AGOSTO 2005

  • - 52 - - 53 -

    Bong Mu Housing, Daegu

    300

    2,4

    00

    300

    300

    2,4

    00

    300

    3,200 3,800 4,500 5,200 2,200

    WOODEN FLOOR

    FILLER CONCRETE

    PRECASTCONCRETE

    UNIT

    PRESTRESSING STEEL BAR

    1. ASSEMBLE

    CORE

    2. FILL 3. FINISH

    PARTY WALL UNITOPENING UNIT

    2,200

    3,0

    00

    300

    2,7

    00

    DUCT FOR PRESTRESSING

    STEEL ARRANGEMENT

    PRECAST CONCRETE UNIT

    CAR

    ELV. SHAFT

    FILLER CONCRETE

    Complesso residenziale a Daegu

  • - 55 -

    LUOGO SHELTER ISLAND, NEW YORK, U.S.A.

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, GRANT SUZUKI, TAMAKI TERAI, CHIHIRO KOTAKA

    ARCHITETTI ASSOCIATI DEAN MALTZ ARCHITECT

    INGEGNERI STRUTTURALI ROBERT SILLMAN ASSOCIATES PC

    DESTINAZIONE DUSO UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE SITO 1.97 ACRI - COPERTA 540 MQ - TOTALE DI PROGETTO 400 MQ

    STRUTTURA CEMENTO SPRAYED, LEGNO, ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: MARZO-APRILE 2005

    Localizzata in Shelter Island, questa villa sitrova immersa nel verde in cima ad unacollina. Si ripiega su stessa aprendosi allavista sottostante ed allacqua posta al cen-tro delledificio. Vuole ricordare concettual-mente e strutturalmente unala daereo: lacopertura si appoggia a sottili pilastri ed rivestita da una pelle di compensato pres-sato. La pianta libera e ledificio suddivisonettamente in due parti: la prima con unsusseguirsi di spazi comunicanti, dal foyer

    alla camera padronale, alla sala pranzoseparata dal soggiorno da un nucleo piracchiuso che ospita la cucina. Il nucleodella cucina fuoriesce dalla coperturacreando uno spazio al primo piano, che ri-corda la cabina di uno yacht. Al lato opposto sono distribuite le altre stan-ze con rispettivi servizi. La vista privilegiatadelle camere sempre quella verso linter-no, mentre verso lesterno le aperture ven-gono rarefatte in tanti piccoli segni di fac-ciata.

    - 54 -

    Villa in Shelter Island, New York, 2005Boomerang House, Shelter Island, New York, 2005

  • - 57 -

    LUOGO KIRINDA, SRI LANKA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, YUKIKO KUWAHARA, YASUNORI HARANO

    ORGANIZZAZIONE COLLIERS INTERNATIONAL / PHILIP BAY

    ARCHITETTI ASSOCIATI PWA ARCHITECTS/PHILIP WEERARATNE, SUMITH PERERA

    DESTINAZIONE DUSO UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE COPERTA 71 MQ - TOTALE DI PROGETTO 71 MQ

    STRUTTURA BLOCCHI DI TERRA CRUDA E LEGNO LOCALE

    CRONOLOGIA PROGETTO: DICEMBRE 2004 REALIZZAZIONE: GIUGNO 2005

    Un intero villaggio di 80 case con una mo-schea stato progettato e costruito a Kirin-da in Sri Lanka a seguito dello tsunami del2004. I materiali utilizzati sono del luogo epoveri: blocchi di terra cruda pressata, le-gno dellalbero da cui si estrae la gomma. Ilprogetto ha previsto una struttura portantein parte in blocchi a cui si alternano parti inlegno che creano sia parte delle pareti late-

    rali che contemporaneamente gli arredi.La casa pensata in modo da fare circola-re ampiamente laria nella parte superioredel tetto; la cucina si affaccia su di uno spa-zio coperto ma senza pareti laterali, che di-viene larea comune della famiglia, adestensione di una sala chiusa e dotata digrandi aperture scorrevoli sullo spazio co-perto.

    - 56 -

    Ricostruzione di un villaggio a Kirinda, 2004-2005Tsunami Recontruction Project Kirinda, 2004-2005

  • - 58 - - 59 -

    Tsunami Recontruction Project KirindaRicostruzione di un villaggio a Kirinda

  • La casa si sviluppa lungo setti portanti costi-tuiti da armadi appositamente progettati eche si estendono sulle direzioni nord-sud eest-ovest, suddividendo lo spazio in quattroparti che si affacciano rispettivamente suquattro diversi giardini. Lentrata caratte-rizzata da un lungo corridoio coperto pre-ceduto da un ricovero auto anchesso co-perto. Il corridoio immerso nel verde e se-gue il setto orientato N-S. Viene interrottoda un altro setto che divide la zona pubbli-ca da quella privata. Il corridoio riprendeaffacciandosi sulla piscina e conduce allecamere. Le altre pareti sono estremamenteleggere e composte di elementi vetrati scor-revoli, che si estendono verso i giardini.Anche questa casa segue il filone di speri-

    mentazione caratterizzato dalla realizza-zione di elementi strutturali semplici, cheassolvano al contempo altre funzioni: inquesto caso la funzione di arredo.Le Case Study Houses Arredo si legano al-la ricerca di approfondimento di concetti esperimentazioni inerenti la standardizza-zione per la creazione di prodotti di massache hanno caratterizzato linizio del XX se-colo. Qui per la ricerca diventa di altaqualit artigianale, associata alla ripetibili-t dellelemento ed al facile assemblaggio emontaggio dello stesso. La ricerca spazialee tipologica quindi fortemente legata al-ladozione di soluzioni che rispondano airequisiti di costo-efficienza e tempo-effi-cienza.

    - 60 -

    Casa Arredo 05 a Long Island, New York, 2001-2006House 05 in Long Island, New York, 2001-2006

    LUOGO LONG ISLAND, NEW YORK, USA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, MAMIKO ISHIDA, WAKAKO TOKUNAGA, TAMAKI TERAI

    ARCHITETTI ASSOCIATI DEAN MALTZ, ARCHITECT - DEAN MALTZ, JUSTIN SHAULIS, ANDREW LEFKOWITZ

    INGEGNERI STRUTTURALI ROBERT SILMAN ASSOCIATE, P.C. - NAT OPPENHEIMER, HELENA MERYMAN

    GENERAL CONTRACTOR BROWN AND ODWYER CONTRACTING AND CONSTRUCTION LLC

    DESTINAZIONE DUSO CASA UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE SITO 6.578 MQ - COPERTA 573,5 MQ - TOTALE DI PROGETTO 465,5 MQ

    STRUTTURA LEGNO, IN PARTE ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: SETTEMBRE 2001-MAGGIO 2003 REALIZZAZIONE: SETTEMBRE 2003-OTTOBRE 2006

  • - 62 -

    Casa Arredo 05 a Long Island, New York

  • LUOGO IWAKI, FUKUSHIMA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, TAMAKI TERAI, GRANT SUZUKI, TOTA GOYA, HIROKO KUSUNOKI

    INGEGNERI STRUTTURALI HOSHINO ARCHITECT & ENGINEERING CONSULTANTS

    ARCHITETTI DEL PAESAGGIO STUDIO ON SITE

    GENERAL CONTRACTOR KAJIMA CORPORATION

    DESTINAZIONE DUSO UNIFAMILIARE

    SUPERFICIE SITO 1893,69 MQ - COPERTA 921,80 MQ - TOTALE DI PROGETTO 1201,35 MQ

    STRUTTURA ACCIAIO, LEGNO

    CRONOLOGIA PROGETTO: OTTOBRE 2004-LUGLIO 2005 REALIZZAZIONE: AGOSTO 2005-AGOSTO 2006

    1200 mq destinati ad una famiglia di duegenerazioni: la si pu definire la casa deipati, delle viste e dei corridoi necessari allafruizione sempre diversa degli spazi internied esterni. La pianta basata su di una griglia220x220 cm e 440x440 cm, tramite la cuigeometria tutto si distribuisce. Si tratta qua-si di una residenza rarefatta, dove lo spa-zio interno talmente immerso in spaziaperti e pare costituire un micro-cosmo, un

    villaggio ove ogni cosa connessa.La presenza di pati di diverse forme e fun-zioni porta ad un affaccio continuo di tuttigli spazi su aree alberate, sulla piscina, suicortili.Il lotto situato in unarea residenziale mol-to tranquilla, ma da un lato si affaccia su diunarteria stradale molto trafficata. Da cideriva la volont di creare un ambiente au-to-referenziale, che non ha sbocchi versolesterno in termini di visuale e relazioni.

    - 64 -

    Casa unifamiliare a Iwaki, Fukushima, 2004-2006Maison E in Iwaki, Fukushima, 2004-2006

  • - 69 -- 68 -

    Casa unifamiliare a Iwaki, Fukushima

  • LUOGO IWAKI, FUKUSHIMA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, GRANT SUZUKI, TAMAKI TERAI, HIROKO KUSONOKI

    INGEGNERI STRUTTURALI HOSHINO ARCHITECT & ENGINEER

    GENERAL CONSTRUCTOR KAJIMA CORPORATION

    DESTINAZIONE DUSO RESIDENCE AZIENDALE

    SUPERFICIE SITO 1811,97 MQ - COPERTA 983,91 MQ

    STRUTTURA ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: OTTOBRE 2004-LUGLIO 2005 REALIZZAZIONE: AGOSTO 2005-APRILE 2006

    Sviluppato su due piani il primo piano sem-bra librarsi nel vuoto, sospeso su un pianosvuotato in cui tutti gli spazi comuni trova-no sede, completamente vetrati con paretiscorrevoli ed a libro, che possono rendere ilpiano terra aperto verso lesterno. Al pianoprimo 23 alloggi ed uno per ospiti si svi-luppano con un ampio corridoio centrale inlegno, che diviene terrazzo per gli alloggistessi. Gli alloggi sono dotati di pareti ve-trate a libro che si possono completamenteaprire verso il corridoio. La struttura sor-retta da otto colonne sulle quali appoggia-no travi Vierendel con travi trasversali di

    3.60 m di luce. Multipli di 3.60 m costitui-scono le distanze per ogni altro elemento:le colonne hanno luci di 14,40 m e le traviVierendel sono lunghe 12 moduli.Di grande sobriet: tutti gli spazi sonobianchi, ad eccezione dei corpi scale colo-rati. Le facciate corrispondono alla strutturae pongono particolare rilievo al ritmo de-terminato dal modulo delle travi trasversali,che divengono elemento di partizione rit-mica del primo piano. Le camere hannouna copertura inclinata, tale da permettereai raggi del sole di penetrare in tutte lestanze.

    - 70 -

    Edificio residenziale a Iwaki, Fukushima, 2004-2006Dormitory H in Iwaki, Fukushima, 2004-2006

  • - 73 -

    Dormitory H in Iwaki, Fukushima

    - 72 -

    Edificio residenziale a Iwaki, Fukushima

  • - 74 -

    Edificio residenziale a Iwaki, Fukushima

  • LExpo di Hannover era dedicato alla soste-nibilit ambientale e allarchitettura. Il Pa-diglione Giapponese risponde a tale tema-tica:- cercando di sviluppare la progettazionedelledificio tenendone presente lintero ci-clo di vita: dalla costruzione alla demoli-zione, al riciclo dei materiali impiegati;- cercando di utilizzare materiali facilmen-te riciclabili o gi riciclati;- cercando di apportare innovazione allin-terno della stessa architettura tradizionalegiapponese.Il padiglione viene realizzato in tubi di car-tone riciclato, anche se le dimensioni del-

    ledificio e le normative tedesche abbianorichiesto limpiego di una struttura in legnocomplementare.Per la riuscita del progetto ci si avvalsodella collaborazione di un team internazio-nale di notevole esperienza: Frei Otto, giprogettista del Padiglione Tedesco allExpodi Montreal, dello Stadio Olimpico di Mo-naco e della Copertura in Legno al Festivaldei Giardini di Manheim; lo studio BuroHappold, gi progettista della Copertura inLegno al Festival dei Giardini di Manheim edel Millenium Dome in Inghilterra, il pigrande del mondo; la Sonoco Europa perla realizzazione dei tubi in cartone.

    - 76 -

    Padiglione giapponese per lExpo 2000 di Hannover, 1997-2000Japan Pavilion, Hannover Expo 2000, 1997-2000

    LUOGO HANNOVER, GERMANIA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, SHIGERU HIRAKI, JUN YASHIKI

    CONSULENTE FREI OTTO

    INGEGNERI STRUTTURALI BURO HAPPOLD - MICHAEL DICKSON, PAUL WESTBURY, PAUL ROGERS, GREG HARDIE, KLAUS LEIBLEIN

    GENERAL CONTRACTOR TAKENAKA EUROPE GMBH

    DESTINAZIONE DUSO PADIGLIONE ESPOSITIVO

    SUPERFICIE SITO 5.450 MQ - COPERTA 3.090 MQ - TOTALE DI PROGETTO 3.015,8 MQ

    STRUTTURA TUBI IN CARTONE E LEGNO

    CRONOLOGIA PROGETTO: LUGLIO 1997-AGOSTO 1999 COSTRUZIONE: SETTEMBRE-MAGGIO 2000

  • - 81 -

    Padiglione giapponese per lExpo 2000 di Hannover

    - 80 -

  • Copertura per unimbarcazione, repertostorico, posizionato al Centre dInterpreta-tion du Canal du Bourgogne. La stessa realizzata con un reticolo triangolare inmaglie di tubi di cartone, ricoperti con pan-nelli di policarbonato corrugato. I giunti del reticolo triangolare sono realiz-zati in alluminio presso fuso, calcolati inmodo da utilizzare tubi in cartone delle

    stesse dimensioni di quelli utilizzati al Padi-glione Giapponese di Hannover. Questo hafacilitato la procedura di approvazione del-la struttura presso gli organi istituzionalifrancesi. Lo spazio ha un fascino e un calo-re particolari. Le proporzioni sono state stu-diate in modo da armonizzare la strutturaallo sky-line locale fatto di poche case a unsolo piano.

    - 82 -

    Copertura a Pouilly-En-Auxois, 2002-2004CICB Boathouse, Pouilly-En-Auxois, 2002-2004

    LUOGO POUILLY-EN-AUXOIS

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, ANNE SCHEOU

    ARCHITETTI ASSOCIATI JEAN DE GASTINES ARCHITECTE DPLG

    INGEGNERI STRUTTURALI BURO HAPPOLD, TERRELL ROOKE AND ASSOCIATES

    GENERAL CONSTRUCTOR MIRE

    DESTINAZIONE DUSO COPERTURA A PROTEZIONE DI REPERTO STORICO

    SUPERFICIE COPERTA 170,5 MQ

    STRUTTURA ALUMINUM E ACCIAIO E TUBI IN CARTONE

    CRONOLOGIA PROGETTO: NOVEMBRE 2000-MAGGIO 2001 REALIZZAZIONE: GENNAIO 2002-AGOSTO 2004

  • - 85 -- 84 -

  • - 87 -

    Su di unarea bonificata ad Ijburg vienerealizzata una struttura temporanea per ac-cogliere la performance di tre settimanedella coreografa Jeannette van Steem.La struttura molto semplice: cinque colon-ne principali, un anello circolare e la co-pertura. Il diametro di circa 26 m conunaltezze di 10 m. La scelta dei materiali stata dettata dalla temporaneit delledifi-cio e dalla necessit di smontarlo e rimon-tarlo in altri luoghi. Una struttura in cartonefu completata in tre mesi, inclusa la prepa-razione dei tubi in cartone, sistemi di ag-gancio in acciaio e la copertura in mem-brana impermeabile.I tubi sono stati assemblati in moduli penta-

    gonali in sito, poi sollevati, posizionati, fis-sati tra di loro e ancorati alla struttura peri-metrale in acciaio.Al termine della performance la struttura stata smontata e ritirata dal Comune diUtrecht in container a Leidsche Rijn per ul-teriori utilizzi.Nellaprile del 2004 la struttura stata ri-montata con alcune varianti, quali adesempio la possibilit di creare una pista dipattinaggio allinterno, vicino alla citt diUtrecht, con il nome di Leidsche Rijn edospiter vari eventi di tipo culturale.Il progetto si presenta quasi come un kit dimontaggio per una struttura temporaneamobile.

    - 86 -

    Struttura temporanea mobile, 2002-2004Paper Dome, 2002-2004

    LUOGO 1) IJBURG, AMSTERDAM E UTRECHT - TEMPORANEA

    2) UTRECHT, LEIDSCH RIJN /HOGEWEIDE

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, MAMIKO ISHIDA, KENTARO ISHIDA

    ARCHITETTI ASSOCIATI STUT ARCHITECTEN - WOUTER KLINKENBIJL

    GENERAL CONTRACTOR OCTATUBE SPACE STRUCTURES

    DESTINAZIONE DUSO STRUTTURA TEMPORANEA PER MANIFESTAZIONI CULTURALI

    SUPERFICIE TOTALE DI PROGETTO 485 MQ

    STRUTTURA MINORU TEZUKA; ABT CONSULTING ENGINEERS - WALTER SPANGENBERG OCTATUBE -

    MICK EEKHOUT, ERIK VAN BAARS

    CRONOLOGIA PROGETTO: GIUGNO 2002-APRILE 2003

    REALIZZAZIONE IN AMSTERDAM: APRILE-GIUGNO 2003 - SMONTATO NEL LUGLIO 2003

    REALIZZAZIONE IN UTRECHT: APRILE-MAGGIO 2004 - IN UTILIZZO PER 5 ANNI

  • - 89 -

    La creazione di un ufficio temporaneo alquinto piano del Centre Pompidou di Parigi,fu richiesto da Ban, a seguito della vincitadel concorso per la realizzazione del nuovoCentre Pompidou di Metz, per ridurre i co-sti di apertura di un ufficio a Parigi e perpermettere agli attuali visitatori del Centro dipercepire quanto stia accadendo per la rea-lizzazione del nuovo Centro di Metz. PTSWorkshop, approvato sia dal direttore delCentre Pompidou, sia dallarchitetto RenzoPiano, un ufficio nato come workshop perstudenti universitari. Il workshop ha permes-so a studenti di universit ed istituti diversi

    (Keio, Esag Penninghen, lEcole dArchitec-ture de Paris La Villette, lAcademie Char-pentier di Parigi, la Bezalel Academy of Artdi Gerusalemme, lEcole dArchtiecture deMarseilles Luminy e lUniversit degli StudiG. DAnnunzio) di sperimentare la realiz-zazione di una struttura in tubi in cartone. Vi sono sperimentazioni in atto nelledificiostesso: ad esempio la copertura suddivisain tre parti sulle quali sono state applicatepellicole di tipo diverso: membrana in dios-sido di titanio PTFE, membrana PTFE (cono-sciuta con una delle denominazioni com-merciali, es. Teflon), membrana in PVC.

    - 88 -

    PTS - Ufficio temporaneo a Parigi, 2004PTS - Temporary Office, Paris, 2004

    LUOGO 5 PIANO, TERRAZZA DEL CENTRO GEORGE POMPIDOU, PARIGI

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, KEINA ISHIOKA, GRANT SUZUKI

    SHIGERU BAN ARCHITECTS EUROPE: JEAN DE GASTINES, ELSA NEUFVILLE

    INGEGNERI STRUTTURALI MINORU TEZUKA; RFR, JEAN LE LAY, NICCOLO BALDASSINI, ANDREAS PFADLER

    COLLABORAZIONE TAIYO KOGYO CORPORATION CON MOTOYUKI SAKATE, HIDEO KINOSHITA, MANABU MIYANO,

    SHIGETO UTSUNOMIYA, MASASHI KITAMOTO, YOSHITAKA

    DESTINAZIONE DUSO UFFICIO TEMPORANEO

    SUPERFICIE TERRAZZA 130 MQ - TOTALE DI PROGETTO 130 MQ

    STRUTTURA CARTONE, LEGNO, ACCIAIO; FONDAZIONI: LEGNO E ACCIAIO, BLOCCHI IN CEMENTO;

    ELEMENTI ESTERNI: FINITURE IN MEMBRANA IN DIOSSIDO DI TITANIO PTFE, MEMBRANA PTFE, MEMBRANA IN PVC

    CRONOLOGIA PROGETTO: MARZO-LUGLIO 2004 REALIZZAZIONE: AGOSTO-NOVEMBRE 2004

  • - 93 -

    PTS - Ufficio temporaneo a Parigi

    - 92 -

  • Struttura temporanea costruita in occasionedella commemorazione dellartista PaulCezanne al Festival del 2006 ad Aix enProvence. Si colloca su di un sito della Fon-dazione Vasarely con vista panoramica alMonte Saint Victoire.

    Alta 8 m e con un diametro massimo di 16m, un ombrello ideato con una strutturaportante realizzata da un reticolo triango-lare di tubi di cartone. Al di sopra unamembrana copre la struttura e scarica leacque piovane al centro della stessa.

    - 94 -

    Struttura temporanea, 2006Vasarely Pavilion, 2006

    LUOGO AIX-EN-PROVENCE, FRANCIA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, JEAN DE GASTINES, VINCENT LAPLANTE

    INGEGNERI STRUTTURALI TERRELL INTERNATIONAL

    GENERAL CONSTRUCTOR OCTATUBE SPACE STRUCTURES

    DESTINAZIONE DUSO COPERTURA TEMPORANEA

    SUPERFICIE 256 MQ

    STRUTTURA TUBI IN CARTONE, GIUNTI IN ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: MARZO 2006-LUGLIO 2006 REALIZZAZIONE: LUGLIO 2006

  • - 97 -

    Struttura temporanea per centro informa-zioni e media alla Biennale di Singapore.Si tratta della prima struttura reticolare spa-ziale in tubi di cartone.I giunti sono in alluminio, con tiranti che ir-rigidiscono la struttura. Ogni elemento stato progettato pensando un semplice

    montaggio e smontaggio per un eventualeriutilizzo della struttura stessa.Anche in questo progetto Ban esalta la suaricerca del piano terreno completamento li-bero da pareti. Poche colonne sorreggonoquesta copertura/struttura permettendounampia fruibilit degli spazi.

    - 96 -

    Padiglione per la Biennale di Singapore, 2006Singapore Biennal Exhibition, 2006

    LUOGO SINGAPORE MANAGEMENT UNIVERSITY

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, DAISUKE SUGAWARA, CHIHIRO KOTAKA

    ARCHITETTO LOCALE RICHARD HO ARCHITECTS

    INGEGNERI STRUTTURALI MINORU TEZUKA, JPL CONSULTANT

    GENERAL CONTRACTOR PICO AT INTERNATIONAL PTE LTD

    SUPERFICIE COPERTA 423,54 MQ

    STRUTTURA ACCIAIO E TUBI IN CARTONE

    CRONOLOGIA PROGETTO: GENNAIO 2006-GIUGNO 2006 REALIZZAZIONE: GIUGNO 2006-SETTEMBRE 2006

  • - 99 -

    Il concorso a inviti era stato rivolto a tre ar-chitetti: Shigeru Ban, Jean Nouvel e ZahaHadid (vincitrice). Il bando richiedeva laprogettazione di un museo in Tokyo, satelli-te al Solomon R. Guggenheim di New York.Il progetto si svilupp in diverse fasi checorrisposero a tre differenti progetti elabo-rati da Ban. Il sito si trova in una nuovaarea di espansione di Tokyo, Odaiba.Prima faseLa prima fase di concorso prevedeva dueanni di vita dello spazio espositivo con unospazio di 7.000 mq con tempistiche di pro-gettazione e costruzione racchiuse in un so-lo anno. La temporaneit dellopera ben siprestava allapplicazione della struttura intubi di cartone. Ban progetta un edificio didue piani, con travi e pilastri in cartone conuna monumentale doppia fila di colonnedisposta lungo la facciata allentrata delmuseo. Il museo presenta tre gallerie di for-ma e copertura diverse: uno spazio prisma-tico, uno spazio cilindrico chiuso da una cu-pola a doppia altezza, uno spazio semici-lindrico a galleria. Ad esse si accede da unampio spazio che conduce alle tre sale ed albook-shop. Il magazzino fuoriesce dallim-pianto generale ed caratterizzato da unaforma in pianta a spirale. Il progetto pareessere un abaco delle possibilit espressivedella struttura in tubi in cartone.Seconda faseDurante la seconda fase il bando presentnuove indicazioni, richiedendo unaltezzamassima di 30 metri con uno sviluppo pia-no di solaio. La durata stessa del museo fu

    estesa a dieci anni e furono ancora ridotti itempi di progettazione e realizzazione(dieci mesi). Queste scelte portarono aduna soluzione differente dalla precedente,sia per quanto concerne i materiali adope-rati, sia lefficienza del sistema museo. Ven-ne richiesto di abbandonare la struttura intubi di cartone, preferendo limpiego delcemento o del ferro, per motivi di preven-zione incendi. Il progetto dunque vennecompletamente ripensato, traendo ispira-zione dai container e dalla loro sovrappo-nibilit. Ban propose due file di container dialtezza di circa 30 metri e sugli altri due la-ti delledificio pose diciotto chiusure scorre-voli. Una struttura secondaria in tubi di car-tone definisce lo spazio espositivo che sisviluppa secondo movimenti curvilinei,creando spazi sempre diversi, una nuvo-la. Le dimensioni di questa nuvola sono 23m di altezza per 84 m di lunghezza e 58 mdi larghezza. Una copertura in membranatrasparente segue la struttura in tubi di car-tone determinando una doppia pelle chepermette un facile controllo climatico. Il si-stema di costruzione delledificio consenteun semplice smontaggio, trasporto e rico-struzione su altro sito.Terza faseLa versione finale semplifica molto lideaprecedente prevedendo una struttura in ferroa tutta altezza a cui sono collegate chiusureverticali avvolgibili. Le chiusure sono in fibradi vetro trasparente e lo spazio espositivo definito da una serie di tende realizzate conuna membrana brillante di colore bianco.

    - 98 -

    Museo temporaneo Guggenheim a Tokyo, 2001Guggenheim Temporary Museum in Tokyo, 2001

    LUOGO ODAIBA, TOKYO, GIAPPONE

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, MAMIKO ISHIDA

    INGEGNERI STRUTTURALI VAN STRUCTURAL DESIGN STUDIO - SHIGERU BAN, SATOSHI HIGUCHI

    SUPERFICIE SITO 17.980 MQ

    COPERTA: 1 PROGETTO 8.569 MQ - 2 PROGETTO 7.920 MQ - 3 PROGETTO 8.360 MQ

    STRUTTURA TUBI IN CARTONE E STRUTTURA IN ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: APRILE 2001-AGOSTO 2001

  • - 101 -

    Guggenheim Temporary Museum in TokyoMuseo temporaneo Guggenheim a Tokyo

    - 100 -

  • - 103 -

    Guggenheim Temporary Museum in TokyoMuseo temporaneo Guggenheim a Tokyo

    - 102 -

  • LUOGO MISHIMA, SHIZUOKA

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, NOBUTAKA HIRAGA, MATSUMORI JUN, TADAHIRO KAWANO, KEINA ISHIOKA

    INGEGNERI STRUTTURALI HOSHINO ARCHITECT & ENGINEER

    GENERAL CONTRACTOR OBAYASHI CORPORATION

    DESTINAZIONE DUSO MUSEO / UFFICIO

    SUPERFICIE SITO: 6277,69 MQ - COPERTA: 1672,40 (PAM A 719,77 MQ - PAM B 924,76 MQ)

    TOTALE DI PROGETTO: 2437,11 MQ (PAM A 1479,31 MQ - PAM B 924,76 MQ)

    STRUTTURA ACCIAIO

    CRONOLOGIA PROGETTO: FEBBRAIO 2000-APRILE 2001 COSTRUZIONE: MAGGIO 2001-SETTEMBRE 2002

    Il Paper Art Museum composto di due edi-fici, uno costruito ex-novo, il PAM A ed unoristrutturato, il PAM B.

    PAM ACostruiti per unazienda produttrice di car-ta, il PAM A sede degli uffici, di saleespositive, ed luogo di ricerca e promo-zione inerente il materiale cartaceo. Ledifi-cio a pianta quadrata suddiviso in treparti, di cui quella centrale a tripla altezza,dove posizionato latrio con una grandeserranda impilabile ed un ampio piano ter-ra aperto, sprovvisto il pi possibile di pila-stri. Lala a sud ospita gli uffici che presen-tano la parete esterna completamente apri-bile verso lesterno con speciali serrandeche, se aperte svolgono il ruolo di elementi

    orizzontali a protezione dalla luce solare. Il rivestimento esterno tutto in pannelli difibra plastica rinforzata e sottili strutture inacciaio.

    PAM BLedificio ristrutturato ospita una galleriaespositiva di 924 mq. Sul lato sud sono sta-ti posizionati sei grandi portoni avvolgibilirealizzati con una struttura di metallo e pla-stica traslucida rinforzata con fibra di vetro(FRP). Quando chiusi questi portali dallin-terno sembrano grandi shoji, attraverso cuifiltra la luce. Questi portoni sono rivolti ver-so lesterno in modo da creare, quandoaperti bris-soleil profondi 5 metri. In tal mo-do la galleria interna si estende verso le-sterno e si collega al paesaggio esterno.

    - 104 -

    Museo della Carta a Mishima, Shizuoka, 2000-2002Paper Art Museum A and B (PAM), Mishima, Shizuoka, 2000-2002

  • - 106 -

    Museo della Carta a Mishima, Shizuoka

  • - 109 -

    Paper Art Museum A and B (PAM), Mishima, Shizuoka

    - 108 -

    Museo della Carta a Mishima, Shizuoka

  • - 110 -

    Struttura temporanea per esposizioni, 2003-2005Nomadic Museum, 2003-2005

    LUOGO PIER 54, NEW YORK, NY, U.S.A.

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN ARCHITECTS + DEAN MALTZ ARCHITECT

    GRUPPO SHIGERU BAN, DEAN MALTZ, KELVIN LIT, WILLIAM BRYANT, CHAD KRAUS, KIRSTEN HIVELY,

    LIM YAN LING, DAVID TAKACS, KYLE ANDERSON

    INGEGNERI STRUTTURALI BURO HAPPOLD, CRAIG SCHWITTER, CRISTOBAL CORREA, J. COHEN

    GENERAL CONTRACTOR BOVIS LEND LEASE / MVN / SUMMIT STRUCTURES / A.S.R.

    DESTINAZIONE DUSO MUSEO TEMPORANEO

    PRIMA LOCALIZZAZIONE PIER 54, NEW YORK, U.S.A.

    SUPERFICIE SITO 5.574 MQ (PONTILE) - TOTALE DI PROGETTO 3.020 MQ

    STRUTTURA CONTAINER IN FERRO E TUBI IN CARTONE

    MATERIALI COPERTURA, MEMBRANE IN PVC - PARETI, CONTAINER IN FERRO

    CRONOLOGIA PROGETTO: NOVEMBRE 2003-OTTOBRE 2004 REALIZZAZIONE: DICEMBRE 2004-FEBBRAIO 2005

    Una struttura temporanea per lartista ca-nadese Gregory Colbert e per una sua mo-stra itinerante Ashes and Snow, che fuesposta a New York dal 5 marzo al 6 giu-gno 2005.Il Museo Nomade stato realizzato su diun pontile della citt di New York; un pon-tile non pi utilizzato, ove avrebbe dovutoattraccare il Titanic. Ledificio realizzatocon 148 container, generalmente utilizzatiper le spedizioni navali e per loccasioneaffittati. Il museo, dalle dimensioni di 24metri di larghezza per una lunghezza di235 metri, verr ricostruito in ogni nuovasede della mostra itinerante, prendendo inloco i container che necessitano.La mostra itinerante porter quindi con sledificio stesso, permettendo di riproporrela medesima atmosfera ed installazione.I container impilati a 4 file ed alternati crea-

    no le pareti del museo (alte 16 metri) e leaperture che si vengono a creare tra di essivengono colmate da una membrana tessile.I tubi in cartone riciclato reso impermeabi-le e di spessore di 30 cm, costituiscono par-te della struttura portante della copertura. Itubi stessi vengono poi trasportati utilizzan-do i container delle pareti. Il tetto a dop-pia falda e riproduce uno spazio internoche ricorda le chiese classiche.64 pilastri in doppia fila creano una nava-ta che ospita il percorso espositivo: lo stes-so si carica di unatmosfera quasi sacra,voluta da Ban, per valorizzare le opereesposte. La ghiaia di fiume segna la sepa-razione tra il percorso del fruitore e lo spa-zio ove lopera esposta appesa.Lo spazio viene suddiviso, quando neces-sario, da tende create con la carta delle bu-ste del t provenienti dallo Sri Lanka.

  • - 112 -

    3 1

    4

    4

    2

    5 3

    10

    9

    21

    7

    6

    5

    3

    8

    4

    10

    4

    8. STEEL CAHNNEL STRUT 11"x7-1/2"

    7. HORIZONTAL BRACE: STEEL CABLE

    2. WOOD WALKWAY

    1. GRAVEL

    6. 30" DIA. PAPERTUBE COLUMN, 1" WALL THICKNE

    9. 12" DIA. PAPER TUBE TRUSS, 1" WALL THICKNE

    10. STEEL RAFTER 7"x10"

    5. SHIPPING CONTAINER

    3. EXHISTING PIER (PIER 54)

    4. PVC ROOF MEMBRANE

  • LUOGO SEOUL OLYMPIC PARK, SONGPA-GU, SEOUL, COREA DEL SUD

    TEAM DI PROGETTO SHIGERU BAN, KEINA ISHIOKA

    ARCHITETTI ASSOCIATI KACI INTERNATIONAL- KYEONG SIK YOON

    INGEGNERI STRUTTURALI PE LEE, SAMHYUN TG DECK MEP ENGINEER - SEAN E&C CO. LTD.

    GENERAL CONTRACTOR KOWON CONSTRUCTION & ENGINEERING CO., LTD.

    DESTINAZIONE DUSO MUSEO TEMPORANEO

    SUPERFICIE SITO 14214 MQ - COPERTA 3454,81 MQ - TOTALE DI PROGETTO 3454,81 MQ

    STRUTTURA CONTAINER IN FERRO E TUBI IN