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Persepolis Catalogazione 791.433 SAT (DVD + libro) Collocazione DEWEY LIBRI Categoria tematica Politica e diritti / Condizione femminile / Intolleranza-Fondamentalismi religiosi Origine Francia Anno 2007 Regia Marjane Satrapi Vincent Paronnaud Marjane Satrapi (in persiano: راپ یمرجان ساتMarjāneh Sātrāpi; Rasht, 22 novembre 1969) è una fumettista, sceneggiatrice e illustratrice iraniana naturalizzata francese. Passa l'infanzia a Teheran, cresciuta da una famiglia di idee progressiste; frequenta il Lycée Français locale e, da bambina, è testimone del travagliato processo che porterà l'Iran da monarchia a repubblica teocratica, passando per la rivoluzione islamica. La madre di Marjane è la bisnipote di Nasser-al-Din Shah, Scià di Persia dal 1848 al 1896. Tuttavia, la stessa Marjane Satrapi nota come « i re della dinastia Qajar (...) avevano centinaia di mogli. Le quali hanno partorito migliaia di bambini. Se si moltiplica il numero di tali bambini per le generazioni si ottengono, non so, da dieci a quindicimila principi [e principesse]. Non c'è nulla di particolarmente eccezionale in tutto questo. » Nel 1983 i genitori di Marjane, allora quattordicenne, decidono di mandarla a Vienna, allo scopo di tenerla lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo, in particolare verso le donne. Rientrata in Iran per un breve periodo e scontratasi nuovamente con l’intolleranza e la mancanza di libertà, riparte, questa volta per la Francia, dove studia Arte e dove tuttora abita. Vincent Paronnaud è uno dei maggiori fumettisti indipendenti di lingua francese. Persepolis è il suo primo lungometraggio. Principali interpreti Supporto DVD + libro (il libro ripercorre le tappe che hanno portato dal fumetto al film, con interviste a Marjane satrapi, al regista e ai disegnatori, e documenta l’accoglienza che il film ha avuto in Iran e in Occidente attraverso articoli e recensioni). Numero dischi 01 Genere Animazione Sceneggiatura Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud Musiche Olivier Bernet Produzione 2.4.7. Films, The Kennedy/Marshall Company, France 3 Cinéma, France Connection Animation in asssociazione con Diaphana Films, Celluloid Dreams, Le Sofica Europacorp e Soficinema Distribuzione Bim

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Persepolis

Catalogazione 791.433 SAT (DVD + libro)

Collocazione DEWEY LIBRI

Categoria tematica Politica e diritti / Condizione femminile / Intolleranza-Fondamentalismi religiosi

Origine Francia

Anno 2007

Regia

Marjane Satrapi – Vincent Paronnaud

Marjane Satrapi (in persiano: راپ سات Marjāneh Sātrāpi; Rasht, 22 novembre یمرجان

1969) è una fumettista, sceneggiatrice e illustratrice iraniana naturalizzata francese.

Passa l'infanzia a Teheran, cresciuta da una famiglia di idee progressiste; frequenta il

Lycée Français locale e, da bambina, è testimone del travagliato processo che porterà

l'Iran da monarchia a repubblica teocratica, passando per la rivoluzione islamica. La

madre di Marjane è la bisnipote di Nasser-al-Din Shah, Scià di Persia dal 1848 al 1896.

Tuttavia, la stessa Marjane Satrapi nota come « i re della dinastia Qajar (...) avevano

centinaia di mogli. Le quali hanno partorito migliaia di bambini. Se si moltiplica il

numero di tali bambini per le generazioni si ottengono, non so, da dieci a quindicimila

principi [e principesse]. Non c'è nulla di particolarmente eccezionale in tutto questo. »

Nel 1983 i genitori di Marjane, allora quattordicenne, decidono di mandarla a Vienna,

allo scopo di tenerla lontana da un regime divenuto sempre più oppressivo, in

particolare verso le donne. Rientrata in Iran per un breve periodo e scontratasi

nuovamente con l’intolleranza e la mancanza di libertà, riparte, questa volta per la

Francia, dove studia Arte e dove tuttora abita.

Vincent Paronnaud è uno dei maggiori fumettisti indipendenti di lingua francese.

Persepolis è il suo primo lungometraggio.

Principali interpreti

Supporto DVD + libro (il libro ripercorre le tappe che hanno portato dal fumetto al film, con

interviste a Marjane satrapi, al regista e ai disegnatori, e documenta l’accoglienza che il

film ha avuto in Iran e in Occidente attraverso articoli e recensioni).

Numero dischi 01

Genere Animazione

Sceneggiatura Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud

Musiche Olivier Bernet

Produzione

2.4.7. Films, The Kennedy/Marshall Company, France 3 Cinéma, France Connection

Animation in asssociazione con Diaphana Films, Celluloid Dreams, Le Sofica

Europacorp e Soficinema

Distribuzione Bim

Durata – dati tecnici 95 minuti

Lingua audio Italiano e originale

Lingua sottotitoli Italiano

Contenuti extra Scene tagliate – Trailer – Making of

Trama

Teheran. La piccola Marjane, a 9 anni ha già sviluppato un carattere ribelle e

anticonformista che le fa rifiutare le rigide regole della società iraniana. Preoccupati per

l'incolumità della figlia, i genitori di Marjane, quando lei compie 14 anni, decidono di

mandarla a studiare in Austria. Sulle prima, l'esperienza austriaca è per Marjane

piuttosto traumatica a causa della sua identificazione, agli occhi degli altri, proprio con

quel mondo fatto di estremismo e fondamentalismo religioso cui lei si è ribellata, ma

poi con il passare del tempo riesce ad integrarsi. Alla fine della scuola, il richiamo

verso le sue radici e la sua famiglia la spinge a tornare in Iran. Anche qui, il primo

periodo di assestamento si dimostra piuttosto difficile e Marjane continua a portare

avanti la sua battaglia contro l'ipocrisia della società iraniana di cui è testimone fino ad

arrivare alle difficile scelta di abbandonare il suo paese per trasferirsi in Francia, dove

poter condurre finalmente una vita senza vincoli e regole, senza però rinnegare il suo

essere iraniana.

Critica 1

Vent'anni di storia visti con gli occhi di una piccola iraniana che cresce, cambia,

capisce, scopre la storia della propria famiglia e del proprio paese mentre il popolo

insorge contro lo Scià, vede una rivoluzione e poi una guerra, soffre, emigra, ritorna

nell'Iran degli ayatollah ormai adolescente, quindi scappa di nuovo, stavolta in Francia

dove diventa una grande disegnatrice. E racconta tutto quel che ha vissuto in uno

straordinario cartoon. Semplice e sofisticato (così sofisticato che sembra semplice),

lineare e tumultuoso, pieno di fatti, di personaggi, di emozioni, di idee. Anche, anzi

proprio perché non è un laborioso e iperrealistico film in 3 D, ma un cartoon

tradizionale e in bianco e nero, dunque è duttile e potente, astratto e insieme preciso.

L'ideale per questa cavalcata "in soggettiva" che partendo dal punto di vista di una

bambina va al cuore delle cose, alla loro verità profonda senza mai rinunciare alla

complessità del mondo.

Tratto dall'autobiografia a fumetti in due volumi di Marjane Satrapi (pubblicata da

Sperling & Kupfer), ma realizzato a quattro mani con Vincent Paronnaud, Persepolis

comunica il sentimento, raro, di una riuscita totale. E finisce per essere molte cose

insieme: un'educazione sentimentale, un viaggio nella memoria collettiva, il trionfo di

un'immaginazione così docile e sbrigliata che alla fine la vita della piccola Marjane

diventa un pochino nostra. Anche se questa ragazzina di famiglia colta e benestante,

due genitori che le dicono tutto, una nonna che adora e le dà consigli preziosi, va matta

per Bruce Lee, i Bee Gees e più tardi per gli Iron Maiden, che compra al mercato nero

già sotto il chador, ma cresce sentendo gli amici di famiglia raccontare le torture subite

(«sono degli scienziati, hanno imparato dalla Cia»), si vede arrestare e uccidere lo zio

preferito. E prima di fuggire a Vienna per evitare i rigori della "rivoluzione" islamica,

vive in un mondo dove le strade sono in mano a ragazzini col mitra, nelle case si fa il

vino di nascosto, due centimetri di pelle sfuggiti al chador possono costare l'arresto, la

Venere di Botticelli sui libri di scuola è tutta vestita, per non parlare del missile che

abbatte la casa dei vicini. Ma accanto a queste esperienze solo sue, Marjane ne fa altre

che appartengono a tutti, cresce, vede il suo corpo trasformarsi, litiga, si innamora,

scopre a Vienna quanto può essere affascinante ma anche arido e ottuso l'Occidente (e

vigliacchi i ragazzi...). Insomma si costruisce una identità complessa che il film riflette

con l'immediatezza di uno stile dai tratti netti che usa tutti i mezzi del bianco e nero,

sfondi, ombre, silhouettes, contrasto di materie e superfici, per dare vita a una girandola

di emozioni diversissime con una leggerezza e una capacità di fondere, anche

visivamente, le due culture da cui proviene, davvero invidiabili.

Autore critica: Fabio Ferzetti

Fonte critica: Il Messaggero

Data critica: 24/5/2007

Critica 2

(…) Persepolis, in concorso a Cannes 2007, è stato uno dei films francesi ed europei

più importanti dello scorso anno. La giuria cannense, assegnandogli il piccolo Prix du

Jury, lo ha un po' snobbato – e la rabbia, sul bel volto della regista Marjane Satrapi, era

leggibile senza l'ausilio dell'interprete. In realtà, respirando l'aria del festival, in molti ci

eravamo fatti l'idea che Persepolis avrebbe vinto la Palma d'oro, andata invece al

romeno 4 mesi 3 settimane 2 giorni. I due film, diversissimi – se non altro per il fatto

che Persepolis è un cartone animato – hanno alcuni profondi e paradossali punti in

comune. Vengono da Oriente, un Oriente vicino ed europeo come la Romania, un

Oriente «medio» e asiatico come l'Iran (anche se produttivamente Persepolis è

francese); parlano di donne oppresse, violentate nel corpo e nell'anima; sono messaggi

di dolore e di speranza; è importante che esistano.

Marjane Satrapi è nata in Iran nel 1969. Viene da una famiglia borghese, di intellettuali

perseguitati dal regime dello Scià. Quando nel '79 Khomeini torna dall'esilio e prende il

potere, la famiglia di Marjane è soddisfatta per la cacciata dello Scià ma subito

preoccupata per il carattere fortemente religioso del nuovo Stato. A 14 anni i genitori

mandano Marjane a studiare in Austria. Torna però a Teheran per frequentare

l'accademia di Belle Arti. Poi emigra nuovamente, in Francia, per studiare grafica. È

solo a questo punto che si avvicina al fumetto, grazie alla decisiva influenza di un

disegnatore – David B. – molto noto in Francia, e comincia a raccontare la propria vita

nei vari tomi della graphic-novel (romanzo a fumetti) Persepolis. Per Marjane la

scoperta del fumetto come forma espressiva è un tutt'uno con la volontà di raccontare se

stessa, con la consapevolezza che impaginare sulla carta la storia della propria famiglia

sia una testimonianza importante. Di fatto, Persepolis è una saga delle donne iraniane

dagli anni '60 a oggi, attraverso i meravigliosi personaggi della madre e della nonna di

Marjane (alle quali danno voce, nella versione francese, due grandi attrici come

Catherine Deneuve e Danielle Darrieux) e la scoperta del mondo da parte di Marjane

(che si fa invece interpretare... dalla figlia della Deneuve, Chiara Mastroianni; in Italia

sentirete le voci di Paola Cortellesi, Licia Maglietta e Sergio Castellitto).

Persepolis è un'opera davvero unica. Marjane Satrapi la firma a 4 mani assieme

all'animatore Vincent Paronnaud, che verosimilmente ha curato tutti gli aspetti tecnici

del trasferimento dalla pagina allo schermo. Ma il film le appartiene al 100%: è la sua

storia, riflette i suoi sogni e anche – perché no? – le sue ambizioni. Il tratto del disegno

viene mantenuto in modo molto fedele: i disegni sono essenziali, volutamente infantili,

in un bianco e nero molto contrastato. La trama si sviluppa in un modo semplice e

lineare, in una fiaba per adulti che è toccante come tutte le fiabe ma ha i tratti duri e

spigolosi della realtà. Francamente la parte più riuscita del film è la prima: il rapporto

simbiotico tra la bimba e la nonna, la rappresentazione non priva di ironia dei genitori

«dissidenti» ma ricchissimi (Marjane ha definito la propria una famiglia di «sinistra al

caviale»: lei, per altro, vive nel civettuolo quartiere parigino del Marais con un marito

svedese, pubblica fumetti sui giornali di mezzo mondo e non se la passa certo male...),

il passaggio da una dittatura monarchica a un integralismo religioso di Stato sono

raccontati con grande freschezza. L'incontro di Marjane con l'Occidente ha accenti più

scontati, ma rimane un forte messaggio multiculturale non di maniera. Che tutto ciò

avvenga con le armi (pacifiche) del cartone animato, ci sembra doppiamente

importante, soprattutto ripensando ai tentativi iraniani di bloccare il film a Cannes e in

altri festival.

(…)

Autore critica: Alberto Crespi

Fonte critica: l'Unità

Data critica: 22/2/2008

Libro da cui è stato tratto il

film

Tratto dall'autobiografia a fumetti in due volumi di Marjane Satrapi (pubblicata da

Sperling & Kupfer),